Politica

Ingiusta detenzione, Forza Italia chiede che sia il giudice a pagare

di Giuseppe Ariola -


L’ingiusta detenzione rischia di diventare un nuovo motivo di scontro tra politica e magistratura. Oltretutto, in un momento in cui i rapporti tra i due poteri del nostro ordinamento sono più che mai tesi a causa della vicenda dei centri albanesi per il rimpatrio degli immigrati irregolari. Una questione, tutt’altro che conclusa, che ha tenuto banco per l’intero fine settimana con toni decisamente aspri e che ha visto, addirittura, il coinvolgimento delle massime cariche dello Stato.

E mentre in prima commissione Affari costituzionali alla Camera è partito l’esame della riforma della giustizia che, oltre al sorteggio per i componenti del Csm, così da limitare il potere delle correnti in magistratura, prevede la separazione delle carriere, altro argomento potremmo dire tabù per i giudici, da Forza Italia arriva un’altra proposta che sarà senza dubbio vista come fumo negli occhi dall’Associazione nazionale magistrati. Gli azzurri, con il deputato Enrico Costa in prima linea, hanno infatti presentato un emendamento sull’ingiusta detenzione alla proposta di legge di riforma della giustizia contabile e delle sue funzioni di controllo. In sostanza si prevede che in caso di ingiusta detenzione la Corte dei Conti sia chiamata a valutare un possibile danno erariale da parte del magistrato nei confronti dello Stato che è tenuto a risarcire la vittima. In pratica è una sorta di introduzione a livello embrionale della responsabilità civile dei magistrati, almeno per quanto attiene i casi specifici di ingiusta detenzione.

I numeri relativi a questi ‘errori’ commessi dai magistrati sono abnormi, sia per quanto riguarda la quantità di persone private ingiustamente della liberà che per quanto attiene l’entità dei risarcimenti che lo Stato ha riconosciuto ed elargito. Come spiega infatti lo stesso parlamentare di Forza Italia Enrico Costa “Dal 1992 al 31 dicembre 2023, si sono registrati 31.175 casi di ingiusta detenzione. Il tutto per una spesa di circa 874 milioni e 500 mila euro in indennizzi pagati dallo Stato, per una media di circa 27 milioni e 328 mila euro l’anno”.

La questione è, quindi, più attuale che mai, ma c’è da scommettere che, come sempre quando si mette mano alla giustizia, attorno alla proposta ci saranno polemiche forti.


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