Attualità

Hot parade

di Redazione -


Sale: Maria Rosaria Boccia. Ci sono inchieste che sono guai passati. Ci sono inchieste poi che sono medaglie. Ci sono altre inchieste, che, invece, sono denaro contante o, quantomeno, un’improvvida regalìa di immeritata visibilità. Aridaje con Maria Rosaria Boccia, indagata a Pisa per truffa. Questa è la paladina della sinistra italiana, la voce della denuncia coraggiosa, il volto catodico della resistenza formiglista al governo passatista e melonista? Chissà, chi ci crede insista.

Stabile: Piero Fassino. Ci hanno tenuto a farci sapere che il signor Fassino dopo aver liquidato una masseria a Capalbio e la casa materna a Torina ha estinto un mutuo con Mps e che adesso gli restano risorse per comperare 3.107 boccette di profumo Chanel, lo stesso dello scandaletto all’aeroporto di Fiumicino. Profumo di inutilità.

Scende: Vincenzo De Luca. Vincenzo De Luca non è Fico. Nel senso di Roberto ma, per Elly, evidentemente non lo è in generale. Schlein l’ha già detto: nessuno è eterno. Vicié, fatti la valigia. Così, ora è tempo di rumors, boatos, indiscrezioni, pettegolezzi: pare, ma sottolineasi pare, che in Campania il campo largo (o ciò che ne rimane), rottamate le ambizioni dell’ex ministro all’Ambiente Sergio Costa, per due volte nome forte, poi frenato e rimesso in fresco, del M5s e frenato il sindaco di Napoli Manfredi, che rimarrà al caldo di Palazzo San Giacomo, voglia candidare l’ex presidente della Camera alla Regione. Che è come dire: piuttosto che lui, Vicienzo ‘a funtanella, meglio candidare il primo che passa. Basta che sia fico. Anzi, nonostante sia Fico.

*di Simone Donati


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