Attualità

Donne sotto attacco: tre femminicidi, i braccialetti elettronici nella bufera

di Giorgio Brescia -


Tre femminicidi e allarmanti e gravi episodi di donne sotto attacco, nella cronaca di questo fine settimana. A Porto San Giorgio in provincia di Fermo è stato rinvenuto all’interno della stanza di un bed&breakfast il cadavere di una donna dell’età apparente di 30 anni, probabilmente straniera, sul cui corpo sono state rilevate numerose ecchimosi, per i sanitari morta da almeno tre giorni: la scoperta solo per il cattivo odore proveniente dalla stanza in cui il cadavere era in decomposizione.

Nel Salernitano, a Castellabate, è stato ritrovato poco distante dalla sua abitazione il corpo di Silvia Nowak, la 53enne tedesca scomparsa nei giorni scorsi. La macabra scoperta, in località Ogliastro Marina tra la fitta vegetazione, in un terreno non lontano dalla casa in cui viveva con il marito, anche lui tedesco, che ne aveva denunciato la scomparsa martedì pomeriggio, un’area ove erano già state svolte ricerche. Secondo il marito, Silvia Nowak si era allontana da casa di primo mattino senza portar con sé oggetti se non una ciotola contenente cibo per cani: era un’appassionata della loro tutela, in passato anche giudice di gare internazionali dedicate ai cani. Le telecamere di videosorveglianza avevano ripreso la donna mentre si dirigeva verso il centro di Castellabate per poi scomparire nel nulla. Dopo il ritrovamento del cadavere – ricoperto di bruciature – al momento il marito della 53enne è trattenuto presso la stazione dei carabinieri di Santa Maria di Castellabate in attesa di essere ascoltato. Sul posto la scientifica anche per accertare se il corpo sia stato eventualmente dato alle fiamme altrove e poi lì trasportato.

Donne sotto attacco. A Torre del Greco, nel Napoletano, solo la fuga su un balcone gridando e chiedendo aiuto tra le lacrime ai vicini ha impedito la peggio ad una 62enne che il marito 61enne, da lei denunciato per violenze e maltrattamenti nel corso degli ultimi 12 anni, aveva tentato di strangolare. Due braccialetti elettronici che hanno funzionato a Rho nel Milanese e a Napoli: l’allarme scattato ha allertato la centrale operativa delle forze dell’ordine, impedendo che gli uomini che li indossavano si avvicinassero alle abitazioni delle donne che li avevano denunciati.

Allarme, invece, scattato troppo tardi per il braccialetto che a San Severo in provincia di Foggia doveva servire a impedire che Mario Furio, agente penitenziario di 59 anni, si avvicinasse alla moglie Celeste Rita Palmieri dalla quale si stava separando. Furio, incrociandola nei pressi di un supermercato le ha sparato riducendola in fin di vita – è poi deceduta dopo il ricovero in ospedale – per poi togliersi la vita con la stessa pistola.


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