Politica

Migranti, Salvini punta il dito contro la magistratura politicizzata

di Lino Sasso -


Migranti, politica e magistratura, un trinomio inusuale che però inevitabilmente sta occupando la cronaca degli ultimi giorni e sembra destinato a rimanere ancora a lungo tra le notizie di maggiore rilievo. Le politiche sui migranti e i loro risvolti giudiziari si stanno infatti intrecciando su casi differenti, temporalmente lontani tra loro, eppure di strettissima attualità. Il caso ha infatti voluto che la sezione immigrazione del tribunale di Roma si esprimesse sul rientro degli immigrati da poco trasportati in Albania in attesa di essere rimpatriati nei rispettivi paesi di origine proprio nello stesso giorno in cui a Palermo si è svolta l’arringa della difesa di Matteo Salvini imputato nel caso Open Arms. Due episodi avvenuti in periodi differenti, con governi diversi e che nulla hanno, almeno apparentemente, a che vedere l’uno con l’altro, se non per il fatto che entrambi attengono al fenomeno dell’immigrazione clandestina e che hanno visto l’interessamento da parte della magistratura circa le scelte dell’esecutivo su come affrontare e gestire il problema.

In realtà, più di interessamento è il caso di parlare di una vera e propria sconfessione delle politiche del governo da parte delle toghe. Una circostanza che onestamente solleva non poche perplessità, al di là del fatto che le scelte politiche in questione possano essere o meno condivise. L’azione di qualsiasi governo si sostanza con l’emanazione di provvedimenti che hanno forza di legge e che la magistratura italiana, a più riprese, ha ritenuto di rivedere alla luce del diritto internazionale. In sostanza, aggrappandosi alle ragioni della giurisprudenza, la magistratura non si limita ad applicare le leggi, ma prova a riscriverle o comunque le blocca, soprattutto laddove trova terreno particolarmente fertile, come appunto nel caso dell’immigrazione che è normata anche a livello internazionale.
La circostanza diventa facile terreno di scontro sia politico che tra governo e toghe, come nel caso dell’Albania o in quello Open Arms. Soprattutto su un tema particolarmente sentito come quello relativo all’immigrazione clandestina che spinge la politica a reagire per affermare le proprie e ragioni. Al punto che Matteo Salvini, come si apprende da un comunicato della Lega, ha convocato con massima urgenza un Consiglio federale della Lega dopo quello che viene definito come “l’attacco all’Italia e agli italiani sferrato da una parte di magistratura politicizzata”, annunciando iniziative a gazebo in diverse città italiane contro “chi impedisce di difendere i confini mette in pericolo il Paese”.


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