Itinerari d'identità

Il Cineturismo in Italia vale 600 milioni di euro

di Angela Arena -


Il ‘Cineturismo’, termine coniato nel 2003 nell’ambito dell’Ischia Film Festival, ha fruttato al Belpaese un guadagno economico stimato intorno ai 600 milioni di euro

Mai come oggi passiamo gran parte delle nostre giornate avanti a uno schermo, che sia quello di pc, smartphone, tablet o televisione, strumenti, innegabilmente trasformati in un filtro attraverso cui osserviamo e interagiamo col mondo esterno. Anche per strada siamo circondati da monitor e cartelli pubblicitari che ci fanno comprendere quanto immagini e suoni costituiscano il mezzo più potente e immediato di percezione della realtà, soprattutto in quest’epoca così segnata da una rivoluzione digitale senza precedenti e che tuttavia, spesso, ha consentito il superamento di barriere geografiche e culturali contribuendo alla conservazione della nostra identità culturale e memoria storica. In quest’ottica, nel 2005 l’Unesco ha istituito la “Giornata mondiale per il patrimonio audiovisivo” ogni 27 ottobre, occasione per promuovere la consapevolezza dell’impatto e del coinvolgimento emotivo provocato da immagini e suoni, come accade guardando un film. La settima arte, in particolare, ha il potere di condurre lo spettatore in un viaggio sentimentale unico, imprimendo nella sua mente quei luoghi proiettati nelle sale e che sempre più spesso lo portano a voler visitare le location divenute celebri attraverso la pellicola.

Un trend che ha dato vita al fenomeno del ‘Cineturismo’, termine coniato nel 2003 nell’ambito dell’Ischia Film Festival e che ha fruttato al Belpaese un guadagno economico stimato intorno ai 600 milioni di euro, come ha dichiarato il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, in un messaggio alla conferenza stampa di presentazione degli Stati Generali del Cinema: “Guardando oltre lo schermo ci rendiamo conto di quanto il cinema abbia plasmato la percezione che il mondo ha dell’Italia. Film e serie tv hanno il potere di trasformare luoghi comuni in mete turistiche iconiche, suscitando il desiderio di esplorare i set e rivivere le emozioni vissute dai personaggi sullo schermo”. Oggi film e fiction sono divenuti mezzo per trasmettere valori, tradizioni e cultura di un territorio. Moltissime infatti, sono nel nostro Paese le location che hanno fatto da sfondo a importantissimi set di richiamo portando alla ribalta l’italian style e che oggi popolano il cineturismo: si pensi a La dolce vita e a quante volte passando avanti alla fontana di Trevi ritorna alla mente il “Marcello, come here!” della Ekberg, oppure alla spiaggia del Pozzo Vecchio di Procida, dove sembra di intravedere Troisi in sella alla bici interpretare le scene del suo ultimo film Il postino, o ancora ai borghi del ragusano, indissolubilmente connessi alla figura del Commissario più famoso d’ Italia creato da Camilleri.


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