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Migranti nei centri in Albania: il tribunale non ha convalidato, arriveranno in Italia

di Giorgio Brescia -


Centri di rimpatrio migranti in Albania, c’è una notizia sul versante giudiziario che cambia le carte in tavola della manovra del governo: la sezione immigrazione del Tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del centro di Gjader. Il provvedimento era stato adottato per i dodici cittadini stranieri dalla questura di Roma il 17 ottobre scorso. Si tratta dei migranti compresi nel gruppo iniziale di 16 – dieci provenienti dal Bangladesh e sei dall’Egitto – che erano stati trasportati in Albania al Cpr di Gjader dalla nave Libra della Marina militare italiana, poi decurtato dei minori identificati sempre in Albania e riavviati in Italia.

Un provvedimento che dovrà ora trovare una attuazione, probabilmente con il loro trasferimento nel nostro Paese considerato che non possono rimanere nei centri appena inaugurati in Albania e nemmeno essere rimessi in libertà fuori di quei cancelli. Una decisione che ora diventerà un precedente, nella trattazione giudiziaria di casi simili, da oggi in poi.

“Il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture ed aree albanesi equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane è dovuto all’ impossibilità di riconoscere come ‘Paesi sicuri’ gli Stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia”. È quanto comunica la sezione Civile per i diritti della persona e immigrazione del Tribunale di Roma. “I trattenimenti non sono stati convalidati in applicazione dei principi, vincolanti per i giudici nazionali e per la stessa Amministrazione, enunciati dalla recente pronuncia della Cgue del 4 ottobre 2024 a seguito del rinvio pregiudiziale proposto dal giudice della Repubblica ceca”, si sottolinea.

Intanto, fa discutere l’ipotesi, avanzata dall’estrema destra olandese, di trasferire in Uganda i profughi africani la cui richiesta di asilo si è rivelata inconcludente. Una proposta che rientra all’interno del dibattito avviato durante il Consiglio d’Europa: qui le parole al riguardo da parte del premier olandese Dick Schoof che però avrebbero trovato già un primo niet proveniente proprio dal governo di Kampala che in proposito ha sottolineato come già attualmente ospiti oltre un milione e mezzo di rifugiati.

Sul tema, la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen ha per ora scelto la strada di una “valutazione” circa quanto sta mettendo in atto l’Italia. Nettamente contraria la Spagna, per bocca del primo ministro Pedro Sanchez. Mentre la scelta dei due centri realizzati in Albania dal governo Meloni ha attirato l’interesse, per esempio, della Danimarca guidata da Mette Fridrikssen che ha ipotizzato un possibile accordo con il Kosovo.


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