Politica

Open Arms, la Lega in piazza a Palermo

di Lino Sasso -


Il processo Open Arms porta la Lega in piazza Politeama a Palermo nel giorno della difesa. Una vera e propria mobilitazione iniziata durante l’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno nell’aula bunker del carcere Pagliarelli del capoluogo siciliano a difesa di Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’epoca dei fatti titolare del Viminale durante il primo governo Conte, è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, imputazione per la quale i pm hanno chiesto 6 anni di carcere.

Sul fronte del processo si è anche registrato un piccolo colpo di scena: secondo l’abbondante documentazione fornita da Giulia Bongiorno, l’ong spagnola Open Arms sarebbe stata a conoscenza dell’ubicazione precisa del barcone carico di immigrati anzitempo, ovvero ben prima che partisse la richiesta di aiuto e che il natante fosse avvistato in mare. Gli orari in cui sono avvenute le comunicazioni e la rotta seguita da Open Arms dimorerebbero proprio questa tesi che, se avvalorata, getterebbe tutta un’altra luce sul processo e sull’intera vicenda che lo ha innescato.

Per quanto riguarda invece l’aspetto politico della questione, sono decisamente numerosi gli esponenti leghisti che, con indosso una maglietta con la scritta “Colpevole di aver difeso l’Italia” che campeggia sulla stampa di una foto di Matteo Salvini, hanno deciso di manifestare in piazza a Palermo a sostegno del leader del Carroccio. Tra i presenti anche diversi esponenti del governo, come il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello per gli Affari regionali Roberto Calderoli, quello dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, quello all’Interno Nicola Molteni, il responsabile per la programmazione e il coordinamento della politica economica Alessandro Morelli, moltissimi tra deputati e senatori e svariati europarlamentari. La manifestazione si è poi chiusa con un lungo applauso indirizzato al numero uno della Lega mentre dalla piazza si levava il grido “Matteo, Matteo”.


Torna alle notizie in home