Attualità

L’accordo Italia-Albania apre la strada in Ue e l’Olanda guarda all’Uganda

di Eleonora Ciaffoloni -


L’accordo sull’accoglienza dei migranti tra Italia e Albania ha avuto successo in Europa: la Francia segue il modello e l’Olanda guarda all’Uganda

L’accordo tra Italia e Albania sull’accoglienza dei migranti ha ormai toccato terra: dall’intercettazione dell’imbarcazione in acque internazionali fino all’arrivo nei centri sulla costa albanese. Come spiegato nei giorni scorsi, si tratta di una sistemazione “temporanea” per i migranti in attesa che le autorità italiane valutino le richieste di asilo dei richiedenti che, al termine dell’iter potranno in caso di riconoscimento approdare in Italia o, altrimenti, essere rimpatriati. Un sistema completamente gestito da Roma – con tanto di giurisdizione italiana – ma in un altro Paese.

L’accordo Italia-Albania piace in Europa: come Olanda e Francia seguono il modello

Un progetto che ha avuto il plauso di altri Paesi europei che stanno cercando una soluzione al problema della gestione dei flussi migratori. Un accordo che è stato elogiato dai rappresentati dei partiti di destra, come quello olandese della Libertà con Wilders, ma anche dal primo ministro ungherese Viktor Orbán e dalla leader del Rassemblement National Marine Le Pen, che ha criticato l’approccio dell’Ue all’immigrazione, ritenendolo inefficace. La Commissione Europea ha presentato proposte per affrontare il fenomeno, ma i Patrioti considerano queste misure insufficienti, chiedendo una protezione più severa delle frontiere europee. Ed è in questo contesto, con la spinta del patto Roma-Tirana, che da Francia e Olanda arrivano le prime idee a un progetto nazionale. Da Parigi è intervenuta la portavoce del governo Maud Bregeon spiegando come ci sia da parte dell’esecutivo francese l’idea di seguire l’esempio italiano: “C’è la volontà che la Francia possa firmare accordi simili a quello fra Italia e Albania” per il trasferimento di migranti richiedenti asilo, “la pista è allo studio al ministero dell’Interno” ha detto. Certamente, ha spiegato è “qualcosa per cui ci vuole molto tempo, diplomazia, scambi, ma non lo escludiamo”.

Un’idea che è rimbalzata anche in Olanda, nel quadro delle nuove strategie per la gestione dei flussi: il governo sta valutando un piano che prevede il trasferimento in Uganda dei migranti privi del diritto d’asilo nel paese. Iniziativa illustrata da Wilders: il suo partito sta considerando l’idea di deportare nel Paese africano coloro che non ottengono l’asilo nei Paesi Bassi. Un piano che ha come obiettivo la restrizione delle politiche migratorie e che, benché sia all’inizio, ha già delle basi: la ministra olandese del Commercio estero e Cooperazione allo sviluppo Klever ha discusso questa possibilità durante una visita in Uganda: il governo ugandese sembra aperto all’idea in cambio di ritorno economico.


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