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Kanye West come Puff Daddy? Arriva l’accusa di violenza dalla sua ex assistente

di Francesca Petrosillo -


Kanye West come Puff Daddy? Arriva l’accusa di violenza dalla sua ex assistenteLauren Pisciotta, ex assistente di Kanye West, ha presentato una denuncia di 88 pagine in cui accusa il rapper di violenza sessuale e abusi psicologici.

L’episodio chiave risalirebbe a una festa organizzata da Puff Daddy, dove Pisciotta partecipò come accompagnatrice di un musicista. Secondo l’accusa, Ye avrebbe imposto agli ospiti di bere per restare alla festa. Pisciotta riferisce di aver perso il controllo del corpo e della parola, svegliandosi il giorno dopo senza memoria dell’accaduto. Solo anni dopo, mentre lavorava come assistente per Ye, scoprì dal rapper stesso di essere stata violentata, con lui che, ridendo, avrebbe affermato: «Alle donne piace dire di non ricordare».

Nella denuncia, Kanye West è descritto come un «adescatore premeditato e sadico» con un comportamento predatorio. L’ex assistente sostiene che il rapper avesse rapporti sessuali con dipendenti nei suoi uffici Yeezy e che organizzasse incontri sessuali nei bagni o negli spogliatoi. Pisciotta afferma anche che Kanye offrisse le sue partner e collaboratrici come “regali” ai suoi amici per vantaggi commerciali, sfruttando contatti con aziende come Adidas e Gap per ottenere visti di lavoro per queste donne.

Inoltre, sempre secondo la denuncia, Kanye avrebbe manifestato fantasie perverse, come il desiderio di fare sesso con le madri delle sue partner e collaboratrici. La sua ex assistente avrebbe riportato che il rapper avrebbe confessato a Bianca Censori, sua moglie, di voler far sesso con la madre di lei e di voler essere guardato durante tutta la durata del rapporto sessuale. Racconta anche che il rapper organizzava feste a sfondo sessuale in hotel di lusso e utilizzava “miele del sesso” per migliorare le prestazioni, pretendendo che Pisciotta lo portasse sempre con sé.

Il documento lega anche i tweet razzisti e antisemiti di Kanye dell’ottobre 2022 al suo stato mentale: frustrato per una suite d’hotel non all’altezza, Ye avrebbe pronunciato un monologo anti-ebraico e poi pubblicato il noto tweet antisemita. Pisciotta riporta inoltre che il rapper manifestava spesso ammirazione per Hitler e chiedeva ai dipendenti di disegnare svastiche o rivelare la loro religione, licenziandoli se si fossero rifiutati.

L’ex assistente denuncia inoltre condizioni di lavoro oppressive: era costretta a essere disponibile 24 ore su 24 e a chiedere il permesso per qualsiasi attività personale, inclusi dormire e lavarsi. Ye l’avrebbe costretta a chiudere il suo profilo OnlyFans, pagandola un milione di dollari, e poi le avrebbe promesso invano un ruolo da capo dello staff con uno stipendio di 4 milioni di dollari. Al momento, Kanye West e i suoi legali non hanno rilasciato commenti ufficiali sulle accuse.


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