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Cina sempre più vicina: 7 italiani su 10 vogliono le loro auto

di Giorgio Brescia -


La Cina è sempre più vicina: una instant survey di Areté segnala il crescente appeal delle automobili cinesi sul mercato nazionale: a spingere verso questa scelta – una circostanza molto prevedibile considerata la crisi dell’automotive nel nostro Paese – sono principalmente i prezzi meno elevati di queste vetture.

il prodotto automobilistico europeo, almeno a guardare le vendite che però rimangono kin generale sconfortanti, è sempre il più apprezzato, ma cresce l’attrattività delle vetture cinesi sul nostro mercato: 7 italiani su 10 si dicono pronti a comprare un’auto cinese, a patto che costi meno di 30mila euro. Ad essere più favorevoli sono gli automobilisti di età compresa tra i 31 e i 44 anni. Spingono verso questa scelta anche l’avanzata tecnologia di queste automobili.

La nuova instant survey aveva per titolo “Cosa pensano gli italiani delle auto cinesi?” ed è stata condotta da Areté nel mese di settembre.

Cosa spinge verso questa scelta? Il 35% dei rispondenti dichiara che si affiderebbe a queste vetture per motivi legati al prezzo più conveniente rispetto ai prodotti presenti sul mercato; il 24% lo farebbe per la tecnologia avanzata di cui sono dotate e il 22% per l’affidabilità che si sono guadagnate sul campo.
Un dato conferma una volta di più come il pricing costituisca una motivazione essenziale che spinge crescenti fette di mercato verso i modelli economicamente più accessibili dei nuovi brand orientali: l’89% di quanti si dicono propensi ad acquistare una vettura cinese lo farebbe solo a patto di spendere meno di 30mila euro.

I dati evidenziano come i costruttori del “Paese di mezzo” nel giro di pochi anni stiano colmando il gap di reputazione che fino a qualche tempo fa li vedeva penalizzati rispetto ai competitor europei, americani e giapponesi. la Cina accelera, mentre l’Europa rallenta. Resta ancora uno zoccolo duro di consumatori che non è ancora pronto ad acquistare un’auto cinese, principalmente in quanto teme la bassa qualità dei materiali (risposta data dal 30% del campione contrario all’acquisto di queste auto) o quella del post-vendita (25%) o, più in generale, le ritiene poco affidabili (23%).

La survey propone poi un focus sulle alimentazioni che la Cina può garantire: tra coloro che si dicono pronti a comprare cinese, uno su quattro sceglierebbe l’elettrico (24%) in quanto considera questi brand all’avanguardia su questa specifica tecnologia, il 27% preferirebbe l’endotermico e la restante parte del campione prediligerebbe l’ibrido.

“I brand cinesi si stanno facendo gradualmente strada sul mercato europeo e su quello nazionale – sottolinea Massimo Ghenzer, presidente di Areté – . Aumenta anche il numero di consumatori che scelgono queste auto per la tecnologia, l’affidabilità, la qualità dei materiali e l’estetica”.


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