Matera chiede il “trasferimento” in Puglia: cosa succede
La città dei Sassi chiede il trasferimento: non è uno scherzo, bensì una proposta che riguarda Matera che vuole “spostarsi” in Puglia. Per il trasferimento, alla segreteria del Comune, è arrivata da parte degli ex senatori Tito Di Maggio e Corrado Danzi, la richiesta di indizione del referendum per decidere sullo “spostamento” della città. Il quesito è breve e chiaro: “volete che il territorio del Comune di Matera sia separato dalla regione Basilicata per entrare a far parte della regione Puglia?”. Ma perché cambiare regione? Per i promotori si tratta di una scelta “di reazione” allo “strapotere di Potenza”. Gli ex senatori sostengono che Matera meriti maggior attenzione per favorire il suo sviluppo economico e culturale, e che l’attuale sistema regionale non offre più opportunità adeguate. I materani vogliono liberarsi dal controllo politico di Potenza, vedendo nel cambiamento un’occasione per unire forze e creare macroregioni più efficienti. E si può fare? Non sarebbe la prima volta: altri casi di “trasferimenti” sono stati registrati, come quello del 2017 quando il Comune di Sappada è passato da dal Veneto al Friuli Venezia Giulia. E ora anche Matera, la perla della Lucania, è pronta a dire addio alla sua Regione “originale”. La strada è stata intrapresa solo ora e non sarà breve: intanto entro 15 giorni, il Consiglio comunale dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità, poi la decisione dovrà essere comunicata ai proponenti che avranno 60 giorni per raccogliere le firme che poi dovranno essere validate in 30 giorni. Infine, il referendum dovrà essere indetto nei 120 giorni successivi.
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