Attualità

La Magia del Carso in autunno: rosso da bere e da vedere

di Nicola Santini -


L’autunno sul Carso è una stagione di meraviglia e scoperta, una delle più incantevoli esperienze naturalistiche la stagione fredda possa regalare. Quando il cielo si schiarisce, libero da foschia, il paesaggio carsico si rivela in tutta la sua straordinaria bellezza, dipingendo un quadro naturale che sorprende e affascina chiunque lo contempli. In questa stagione, la natura del Carso sembra trovare una nuova vita, e i colori che si riflettono sulla sua superficie rocciosa si fanno intensi e penetranti.
Uno dei tratti più affascinanti del Carso in questo periodo è senza dubbio la vegetazione che si tinge di un profondo rosso. Questo fenomeno, che pare quasi un incantesimo, si deve al sommaco, una pianta tipica della zona. Durante i mesi autunnali, il sommaco trasforma i prati e le colline in un tappeto fiammeggiante, come se la terra stessa si infuocasse. Queste macchie di rosso acceso, che punteggiano il paesaggio roccioso, creano un contrasto mozzafiato con il grigio delle rocce carsiche e il cielo azzurro che spesso si apre senza ostacoli sopra il territorio. Non ci sono foschie, nebbie o nuvole basse che velano la vista: tutto è nitido, limpido, perfetto.

Chi percorre i sentieri del Carso in queste giornate d’inverno avrà la sensazione di camminare in un mondo sospeso nel tempo, dove i silenzi della natura parlano più forte di qualsiasi rumore umano. L’aria è fresca e pungente, ma mai opprimente, e l’orizzonte sembra aprirsi all’infinito. È un periodo ideale per immergersi nella natura, per lasciarsi alle spalle le frenesie del quotidiano e ritrovare un ritmo più lento, in armonia con l’ambiente circostante.
Anche l’armocromista più novello non può farsi sfuggire la vicinanza nella palette di colori di vini come il Terrano, tipico della zona, che a Duino Aurisina trova i vigneti più prestigiosi. Duino Aurisina che è luogo di pietra e vento, dove la geologia ha scolpito un paesaggio unico tra le grotte, le doline, i campi solcati dalle rocce affioranti: tutto sembra appartenere a un altro mondo, uno più selvaggio e antico. Il tutto condito dalla sacralità dell’arte del ricevere che nelle Osmize trova la sua espressione più originale.
In questi giorni, questo paesaggio si fa ancora più suggestivo. Le rocce bianche e calcaree, spoglie degli arbusti che durante l’estate le ricoprono, emergono con una purezza quasi abbacinante sotto la luce del sole invernale. Le forme scolpite dal tempo e dagli agenti atmosferici si stagliano nitide, quasi fossero sculture naturali in un museo all’aperto.

Autunno sul Carso: tramonti indimenticabili

Ma quello che davvero rende indimenticabili le giornate d’autunno sul Carso sono i tramonti. Con il cielo terso e la vista che spazia fino all’orizzonte, i colori del crepuscolo si riflettono sulla vegetazione rossa del sommaco e sulle rocce bianche, creando uno spettacolo di luci e sfumature che lascia senza fiato. Il sole, scendendo lentamente verso l’Adriatico, tinge tutto di arancione, rosa e viola, in una tavolozza di colori che sembra uscita da un sogno. L’orizzonte si allarga a perdita d’occhio, e nelle giornate più limpide è persino possibile scorgere le Alpi Giulie, con le loro vette imbiancate, a fare da cornice a questo spettacolo naturale. Ogni tramonto è diverso, unico, irripetibile. È il risultato di un perfetto connubio tra la natura del Carso e le condizioni atmosferiche favorevoli. La luce del sole al tramonto gioca con la vegetazione e le rocce, accentuandone le ombre e i riflessi. La terra sembra respirare insieme al cielo, in un abbraccio di colori e sensazioni che rendono ogni passeggiata sul Carso un’esperienza irripetibile. Anche il vento, tipico di questa zona, si placa in questi momenti, lasciando spazio a un silenzio che amplifica l’emozione di trovarsi immersi in tanta bellezza.


Torna alle notizie in home