Attualità

Carlo Messina nella bufera: Intesa Sanpaolo non avvisò subito la Procura, da Fi la denuncia fino alla Bce

di Angelo Vitale -

Carlo Messina, ceo Intesa Sanpaolo


Carlo Messina, vertice di Banca Intesa Sanpaolo, nella bufera. Intesa Sanpaolo non avrebbe comunicato tempestivamente agli inquirenti i dati degli accessi abusivi effettuati dal funzionario Domenico Coviello dal febbraio 2022 ad aprile 2024. È quanto emerge da fonti della Procura della Repubblica di Bari, che sta indagando sull’accesso abusivo ai conti correnti di 3.572 clienti dell’Istituto tra cui numerosi politici.

La Procura ha avviato l’indagine solo dopo la denuncia di un correntista di Bitonto al quale erano stati segnalati dalla banca alcuni accessi abusivi sul conto. A quanto si apprende, infatti, la comunicazione della banca sarebbe arrivata solo dopo l’acquisizione degli atti da parte della Procura della Repubblica.

L’abituale riserbo che nel nostro Paese gli istituti di credito stendono sulle scabrose vicende interne per non diffondere notizie che possano allarmare clienti, imprese e consumatori sta quindi vivendo un nuovo episodio. Sul quale, la maggioranza di governo vuole fare massima chiarezza non badando ad alcun “potere forte” da preservare. E così Carlo Messina, da 11 anni ceo della banca, finisce nel mirino del centrodestra.

“Ora non è che avendo licenziato questo signore, Banca Intesa se la cava così. Il signor Messina, amministratore di Banca Intesa, faccio nomi e cognomi, deve spiegare questa vergogna. Quella banca ne deve rispondere. Altro che la tassa sulle banche, la multa sulle banche. Banca Intesa, Messina è una vergogna totale”. Lo ha detto il capogruppo al Senato di Fi Maurizio Gasparri ad Agorà Rai Tre.

Una denuncia che arriva fino alla Bce. “Ho provveduto a informare la Banca Centrale Europea sui preoccupanti buchi nella sicurezza che Banca Intesa ha recentemente mostrato. Tali falle mettono a repentaglio la sicurezza e la privacy dei risparmiatori. Una banca in queste condizioni non può rimanere sul mercato se non fornisce garanzie di aver colmato completamente il gap”. Così Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo.

Per Martusciello “non è sufficiente il licenziamento di un singolo dipendente, devono cadere altre teste per dimostrare che ci si è resi conto della gravità di quanto accaduto”.


Torna alle notizie in home