Un agente fa sesso con la sua ex e ignora una chiamata radio per intervenire su una rapina
Un agente di polizia si è dimesso dopo lo scandalo, emerso nel corso di un provvedimento disciplinare aperto a suo carico, che ha rivelato come abbia ignorato una urgente chiamata radio che ne richiedeva l’intervento sul posto di una violenta rapina solo perché era impegnato a fare sesso con la sua ex fidanzata.
Un fatto avvenuto poco meno di tre anni fa, nel novembre 2021 e che ha segnato il destino lavorativo dell’agente Steve Austin all’epoca in servizio a Eastburne nel Sussex, in Inghilterra.
Austin, pur essendo in servizio, si recò a casa della sua ex fidanzata e ignorò deliberatamente le chiamate che gli arrivavano sulla radio per richiederne l’intervento nei pressi di un esercizio love il titolare era stato rapinato e colpito violentemente alla testa, perché impegnato a fare sesso con la donna dalla quale aveva avuto un figlio. A inchiodarlo, durante il procedimento disciplinare, le immagini del videocitofono dell’appartamento in cui era entrato e le tracce del suo telefono nelle celle della zona e le stesse ammissioni della sua ex fidanzata quando è stata interpellata dagli investigatori della Disciplinare, che ha raccontato come fossero rimasti in casa a fare sesso per circa 90 minuti prima che Austin andasse via.
Una vicenda che però è venuta allo scoperto innanzitutto per un giro intricato di gelosie tra Austin, la sua ex fidanzata, le amiche di lei, un’altra ex fidanzata dell’agente pure lei poliziotta. A far scoppiare il caso, un episodio durante il quale l’ex compagna incontrò l’agente Austin mano nella mano con la sua nuova fidanzata a un concerto di Jimmy Carr a Eastbourne. Da lì la sua rabbia, una telefonata alla poliziotta in cui raccontava le ore di sesso con Austin, la denuncia delle amiche di lei alla polizia raccontando la tresca.
Ora, il poliziotto ha voluto troncare ogni possibile sviluppo della vicenda, decidendo di dimettersi. A questo punto, un portavoce della polizia del Sussex ha dichiarato che “a seguito delle dimissioni dell’agente Austin e tenendo conto di tutte le questioni del caso, non è nell’interesse pubblico proseguire con il procedimento disciplinare a suo carico”.
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