Politica

Prima De Raho poi Scarpinato. Bufera sui grillini in commissione Antimafia

di Lino Sasso -


È ancora polemica sugli esponenti grillini in commissione parlamentare Antimafia. Dopo il caso scoppiato attorno a Cafiero De Raho, vicepresidente dell’organismo parlamentare in questione, che proprio in quanto componente della commissione non può essere audito dalla stessa sul caso del dossieraggio abusivo perpetrato da Striano, iniziato già quando ai vertici della procura Nazionale Antimafia c’era proprio De Raho, adesso la bufera investe un altro pentastellato, il senatore Roberto Scarpinato. Questo nuovo caso è sorto a seguito di quanto riportato dal quotidiano La Verità, secondo il quale da alcune intercettazioni si evincerebbe che Scarpinato si sarebbe accordato con l’ex presidente della Corte d’Appello di Palermo, Gioacchino Natoli, sulle domande e le relative risposte in vista di un’audizione in commissione Antimafia di quest’ultimo in merito all’indagine sulla strage di via D’Amelio. Evidentemente a essere intercettato era Natoli che risulta indagato dalla procura di Caltanisetta per favoreggiamento e calunnia proprio sull’indagine relativa alla Strage di Via D’Amelio a Palermo. Dossier del quale si occupa anche la commissione parlamentare Antimafia e sul quale, a quanto parrebbe, Scarpinato e Natoli avrebbero provato a concordare una versione da mettere agli atti.

La circostanza, che se appurata sarebbe veramente inquietante, ha scatenato l’immediata reazione di diversi esponenti politici e di più di un componente della commissione Antimafia. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, chiede che Scarpinato chiarisca immediatamente o si dimetta dalla commissione, mentre Giovanni Donzelli parla di un tentativo di depistaggio. Da Italia Viva è la senatrice Raffaella Paita a parlare di una “vicenda torbida” e chiede “che la commissione riunisca l’ufficio di presidenza e faccia il punto della situazione”. Mentre fioccano le richieste di un passo indietro di Scarpinato, anche la delegazione di Forza Italia in commissione parlamentare Antimafia interviene sulla vicenda definendo quanto si immagina possa essere accaduto come un “fatto gravissimo e penalmente rilevante”.


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