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Eredità Agnelli, gli Elkann rispondono: “Estranei alle accuse”

di Claudia Mari -


Attraverso i loro legali, John, Lapo e Ginevra Elkann si sono pronunciati pubblicamente per difendersi dalle accuse di frode fiscale legate alla gestione dell’eredità Agnelli.

Gli avvocati, intervenendo a mezzo stampa, hanno ribadito la loro posizione, sottolineando come il provvedimento di sequestro sia del tutto privo di fondamento. “Ribadiamo che il sequestro è ingiustificato – affermano i difensori -: i fratelli Elkann hanno sempre assolto i loro oneri fiscali, e i loro beni sono alla luce del sole”.

“A fronte dello stillicidio di documenti che dovrebbero essere discussi nelle aule giudiziarie, e che vengono invece diffusi in modi che non consentono alcun giusto contraddittorio, rinnoviamo la ferma convinzione di poter dimostrare l’estraneità alle accuse dei nostri assistiti”, ribadiscono i legali.

Eredità Agnelli – Elkann: cosa è successo

Nella battaglia legale per l’eredità di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo, Margherita Agnelli ha ottenuto un nuovo successo contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkann. La Procura di Torino ha disposto il sequestro di 74,8 milioni di euro in beni degli Elkann, del loro commercialista Gianluca Ferrero e del notaio svizzero Urs von Grunigen, accusati di frode fiscale. L’accusa riguarda il mancato pagamento di tributi su un’eredità di 734 milioni di euro nascosta nelle Isole Vergini Britanniche e una rendita di 42,8 milioni di euro.

Margherita contesta che, nell’accordo firmato nel 2004, non fosse stata informata di una parte dell’eredità estera, danneggiando i suoi figli minori. I difensori degli Elkann hanno subito annunciato ricorso contro il sequestro, considerandolo ingiustificato. Non è esclusa la possibilità di un accordo futuro con l’Agenzia delle Entrate e la madre Margherita, che ha avviato cause anche in Svizzera. La disputa legale potrebbe durare anni, con rischi di esborso maggiore per i fratelli Elkann.


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