LA GHIGLIOTTINA – L’opera di Pesce e quel post di de Magistris di cui ridono tutti
Vi ricordate Luigi de Magistris? L’ex toga rossa che tra le altre cose è stato sindaco di Napoli? Ebbene, sui social, commentando la nuova “opera d’arte” che troneggia, anzi totemeggia, in piazza Municipio, il battutista involontario ha scritto: “Napoli cresce: da Pistoletto a Pesce”. De Magistris l’improvvido sta citando gli autori delle ultime “opere d’arte” che hanno invaso la piazza di cui sopra: La “Venere degli Stracci” di Pistoletto e ora “Tu si ’na cosa grande” di Pesce. Peccato che data la forma inequivocabilmente fallica dell’installazione, la frase dell’ex magistrato fa inevitabilmente riferimento a un pene che da piccolo cresce fino a raggiungere dimensioni grandi. Quindi, se non fossero bastate le critiche per la discutibile opera di Pesce inaugurata (tra le risate generali) proprio ieri, il post di de Magistris ha scatenato l’ilarità generale. Tornando poi alla “scultura” che porta il nome dell’arcinota canzone napoletana del pugliese Modugno, sempre sui social impazza l’abbinamento a un celebre (a Napoli e non solo) totem, quello degli Arrapaho, tribù pellerossa fittizia dei geniali Squallor, anche questo palesemente un organo sessuale maschile. Non c’è che dire, a essere grande, il “coso” di Pesce è grande, eccome. Chissà se sarà altrettanto grande il riconoscimento per quest’opera. A chi fa presente che l’arte deve far discutere, facciamo presente che in questo caso ad essere in discussione è proprio l’arte.
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