Editoriale

Crosetto e Corsera

di Adolfo Spezzaferro -


Mentre la maggioranza si divide su superbonus e tasse, con la lotta per la casa (non quella della Salis, che le case le occupa) di Forza Italia, almeno rientra un’emergenza di quelle che fanno tremare i polsi (si fa per dire): Guido Crosetto e Giorgia Meloni non sono ai ferri corti.

Nella giornata di ieri in effetti, ironia a parte, in molti si sono interrogati sulla ricostruzione del Corriere della Sera secondo cui il ministro della Difesa e cofondatore insieme alla premier di Fratelli d’Italia, avrebbe disertato numerosi Cdm perché in rotta con la presidente del Consiglio. E giù con le analisi e le premonizioni – “questo governo non dura”, “se litigano pure la premier e il suo ministro fidatissimo sono alla frutta” e via discorrendo. Fino a che Guido Crosetto in persona non ha risposto alle ricostruzioni/illazioni con due post su X. Nel primo svela il mistero sulle assenze ai Cdm: “Oggi leggo su alcuni quotidiani che: faccio posare i telefonini a chi entra nel mio ufficio alla Difesa; non vado ai CDM per chissà quali motivi”. “La prassi di lasciare il cellulare prima di entrare nell’ufficio del Ministro, alla Difesa, fu introdotta da Elisabetta Trenta. Lorenzo Guerini la trovò e la mantenne. Io la trovai in eredità da lui e la lasciai continuare”, spiega.

Non in tutti i Cdm ci sono argomenti che riguardano la Difesa e non possono essere fissati tenendo conto delle agende, degli impegni istituzionali od internazionali di ogni ministro. La somma delle due cose fa sì che, avvertendo e concordando prima eventuali posizioni e quindi non arrecando alcun problema al Consiglio, i ministri impegnati in altro, siano assenti. I Ministri. Perché i Ministeri invece sono sempre presenti nella preparazione degli atti”, chiarisce Crosetto. “Era mia intenzione essere assente anche domani, perché gli impegni all’estero nei giorni e nelle settimane successive sono moltissimi e devo recuperare ogni ora possibile di lavoro ma ci andrò per evitare altri inutili commenti. Ora torno al lavoro dopo aver sprecato 5 minuti per rispondere al nulla”, è la chiosa caustica. Poi, in un secondo post, è tornato sul “gossip” politico del momento.

“Mi scuso ma il giornalismo italiano è così. Mi scrivono: lei ha spiegato le sue assenze ai CDM ma non ha smentito il gelo con la Premier. Solo per essere chiari, non c’è e non c’è mai stato gelo. Come sempre, ci sentiamo più volte al giorno. Soprattutto nell’ultimo periodo. Senza geli, senza problemi e con totale sintonia sui drammatici temi di cui dobbiamo occuparci insieme”, assicura Crosetto. “Per essere ancora più esplicito, nell’ultima settimana ci siamo sentiti o visti almeno 2/3 volte al giorno per monitorare la situazione in Medio Oriente, più volte per Albania, 2 volte per preparare Ramstein (poi saltato), 2 volte per preparare incontro con Zelensky e delegazione ucraina, 1 volta per G7 difesa, più varie volte su altri argomenti (comprese le chat di gruppo!). Questa sera (ieri, ndr) alle 18,30 sarò a Palazzo Chigi, informalmente, come decine di altre volte”.

Fine dello psicodramma. I sinistrati restano a bocca asciutta. Anzi, con l’amaro in bocca. I giornali, si sa, devono vendere e per farlo a volte fanno ricostruzioni fatte apposte per fare notizia. Che poi, dopo il boato, vengono puntualmente smentite. Ci sta, è il giornalismo. Così come ci sta che un ministro come Crosetto, con la dovuta dose di ironia, stemperi il tutto, ridimensionando la questione. Ci sta, è la politica.


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