Il governo americano fa sul serio: più che un’ipotesi c’è un documento, che giace sulla scrivania di un procuratore federale e firmato dal Dipartimento di Stato per la Giustizia, che sogna di fare a pezzetti Google. Non in senso fisico, sia chiaro. Ma di spezzettare, per l’appunto, una delle più grandi aziende digitali in tante altre realtà in modo tale da distruggere il sostanziale monopolio che s’è venuto a creare negli anni a favore del colosso di Mountain View. L’ipotesi, come riporta la Cnn, sarebbe quella di scollegare il motore di ricerca dal browser di Chrome, dal negozio di app Google Play e dal sistema operativo Android. Facendo, così, saltare quel circolo vizioso (ma virtuoso per Mountain View) che consente al gigante di occupare posizioni dominanti nei mercati del software e della pubblicità. Non sarebbe la prima volta che in America si arriva a tanto, era già accaduto negli anni di At&t, il gigante della telefonia smembrato per divellere il cartello che si stava creando. E non sarebbe nemmeno la prima volta che accade sul campo digitale dal momento che, in Cina, le autorità hanno provveduto – già diversi anni fa – a smantellare il colosso e-commerce di Alibaba togliendo, così, potere economico all’Amazon asiatica (da un lato) e al suo guru-fondatore, Jack Ma (dall’altro). Il tema è tutt’altro che ipotetico e periferico. Perché se Google sta già montando un caso, gli Stati Uniti hanno deciso di rimettere in riga gli Over the Top. Che, oltre a fatturati da capogiro, hanno conquistato negli anni poteri e facoltà che, talora, sembrano travalicare persino le funzioni pubbliche. E il governo Usa ha intenzione di iniziare dal più grosso di loro: Google.