Attualità

Boom lavori stradali: bene Anas e autostrade, male i Comuni

di Giorgio Brescia -


Boom di lavori stradali, quest’anno. Lo registra Asphaltica 2024, la fiera di Bologna sulla filiera delle infrastrutture stradali. I lavori di Anas e sulle autostrade trainano la ripresa, al rallenty la manutenzione dei Comuni.

Il primo semestre 2024 ha registrato una decisa crescita della produzione di asfalto, il conglomerato bituminoso che è il principale indicatore dello stato di manutenzione della nostra rete stradale. Il buon andamento del settore proietta la produzione per l’intero anno intorno ai 36 milioni di tonnellate, il secondo dato più alto registrato negli ultimi 15 anni. Vanno bene le manutenzioni autostradali e di Anas, a passo ridotto quelle dei Comuni.

La crescita registrata quest’anno è collegata prevalentemente ai lavori promossi da Anas, tornata ad investire negli ultimi anni in maniera massiccia nel settore stradale e alle attività di manutenzione messe a terra dalle concessionarie autostradali sui 7mila km di competenza lungo il territorio nazionale. Tutt’altro discorso riguarda i restanti circa 500mila km di strade asfaltate, due terzi dei quali sono gestiti dai Comuni che non sempre dispongono delle risorse necessarie per la manutenzione e che necessiterebbero di essere messi in sicurezza.

Nel primo semestre di quest’anno la produzione di bitume ha registrato un deciso aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+7,3%). Un trend positivo che porta la stima di produzione annuale del conglomerato bituminoso per l’intero 2024 a quota 36 milioni di tonnellate, il secondo dato più alto registrato negli ultimi 15 anni (nel 2021 si raggiunse quota 37 milioni di tonnellate).

La crescita registrata quest’anno è collegata prevalentemente ai lavori promossi da Anas, tornata ad investire negli ultimi anni in maniera massiccia nel settore stradale e alle attività di manutenzione messe a terra dalle concessionarie autostradali sui 7.000 km di competenza lungo il territorio nazionale.

Tutt’altro discorso riguarda i restanti circa 500.000 km di strade asfaltate, due terzi dei quali sono gestiti dai Comuni che non sempre dispongono delle risorse necessarie per la manutenzione e che necessiterebbero di essere messi in sicurezza.

“Negli ultimi anni – afferma il direttore Siteb e presidente del Comitato Asphaltica, Stefano Ravaioli – no stati compiuti notevoli passi avanti nelle manutenzioni stradali, dopo i pesanti tagli del passato collegati alla spending review e al patto di stabilità che hanno ulteriormente peggiorato la situazione nel nostro Paese. Siamo però ancora ben lontani dall’avere una rete in perfetta efficienza. Negli anni ’90 la produzione di asfalto raggiungeva i circa 43-44 milioni di tonnellate annue e quando si scendeva sotto questo limite ci si preoccupava. Quello che oggi manca è un corretto approccio, soprattutto da parte delle istituzioni locali, all’attività di manutenzione che troppo spesso insegue l’emergenza con le buche da tappare e difetta di pianificazione, controlli tecnici sulla durabilità delle opere e prevenzione. Senza contare che le recenti normative sull’end of waste dei rifiuti da costruzione e demolizione e i criteri ambientali minimi per le strade rappresentano un’opportunità da cogliere a pieno per rendere la nostra rete più sostenibile e sicura”.


Torna alle notizie in home