Esteri

Troupe del Tg di Rai 3 aggredita in Libano. Autista muore d’infarto

di Ernesto Ferrante -


Gli operatori dell’informazione pagano ancora una volta un dazio pesante nei teatri di guerra. Sarebbero stati alcuni familiari di due donne uccise dai raid israeliani ad aggredire a Jiyeh, in Libano, la troupe del Tg3 composta dall’inviata Lucia Goracci e dal cameraman Marco Nicois, accompagnati dalla fixer Kinda Mahaluf e dall’autista Ahmad Akil Hamzeh. Quest’ultimo è stato colto da infarto ed è deceduto mentre cercava di calmare gli animi, nonostante i tentativi di rianimarlo con il massaggio cardiaco.

“Erano le 9 di questa mattina, ha raccontato in diretta Lucia Goracci, e facevamo delle riprese a Jiyeh, dove la nostra stringer aveva segnalato agli Hezbollah locali la nostra presenza. Stavamo lavorando senza problemi, la gente ci parlava. Poi è spuntato un uomo, è andato verso Nicois tentando di strappargli la telecamera. Siamo tornati in auto pronti ad allontanarci in fretta, ma sono arrivati altri uomini che hanno preso a spintonare noi e l’auto. L’uomo di prima ha provato a tirarci una grossa pietra. C’era chi lo tratteneva e chi lo aizzava. Siamo andati via veloci, in auto, sembrava che ci stessero inseguendo. Quando Ahmad si è fermato a un distributore ormai fuori da Ghazieh, l’uomo ci è venuto addosso, ha strappato le chiavi ad Ahmad, ha tentato di rompere la telecamera di Marco entrando dai finestrini aperti, mentre nessuno ci veniva in aiuto”.

“Quando Ahmad ha cercato di tranquillizzarlo uscendo dall’auto, ha continuato la giornalista, è allora che si è accasciato a terra. Abbiamo subito chiamato i soccorsi, è arrivata l’ambulanza, l’abbiamo seguita. Purtroppo quando l’abbiamo raggiunta ci hanno detto che era morto dopo lunghi tentativi di rianimarlo”. Il team procedeva con tutti i permessi in regola.

Nell’esprimere “la condanna e lo sdegno” per l’assalto violento, la Rai ha voluto far sentire “vicinanza e sostegno alla famiglia di Ahmad Akil Hamzeh” e confermato “di aver messo in atto tutte le misure di sicurezza” per Lucia Goracci, “impegnata con la sua troupe in uno straordinario lavoro di documentazione della guerra in corso”.

Su X la solidarietà da parte del Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “L’impegno dei giornalisti va sempre difeso, anche in luoghi di conflitto. Il diritto all’informazione è un cardine delle democrazie”.

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno schierato una quarta divisione nel Libano meridionale per operazioni via terra contro Hezbollah. L’esercito dello Stato ebraico ha annunciato che la 146a Divisione di riservisti ha iniziato lunedì sera le manovre. Con il nuovo dispiegamento, sono oltre 15mila i soldati spostati nella parte meridionale del Paese dei Cedri.

Lo stato maggiore israeliano ha reso noto che in uno degli attacchi aerei compiuti su Beirut, sarebbe stato ucciso il capo del quartier generale logistico di Hezbollah, Suhail Hussein Husseini.

Un portavoce delle Idf ha spiegato che Husseini supervisionava la logistica delle milizie, la stesura del bilancio delle sue varie unità e si occupava anche del reparto di ricerca e sviluppo, responsabile della produzione di missili a guida di precisione. Era anche membro del Consiglio della Jihad del Partito di Dio, il massimo organo militare del gruppo.

La Repubblica islamica dell’Iran “raderebbe al suolo” in meno di 10 minuti le città israeliane di Tel Aviv e Haifa se Israele, come minacciato anche dal premier Benjamin Netanyahu, dovesse rispondere ai recenti attacchi missilistici. A scriverlo è il giornale iraniano Kayhan, diretto da Hossein Shariatmadari e vicino agli ultraconservatori, secondo cui “prima ancora che gli aerei israeliani riescano a raggiungere lo spazio aereo iraniano, i missili iraniani raderebbero al suolo Tel Aviv e Haifa in meno di 10 minuti”.

La testata ha precisato che il comandante dell’Aeronautica dei Guardiani della Rivoluzione, Amir Ali Hazijadeh, “ha ancora il dito sul grilletto” dopo la pioggia di missili del primo ottobre, descritta come “l’inizio” di azioni volte a “distruggere il regime sionista”.


Torna alle notizie in home