Cultura & Spettacolo

Francesco Da Vinci: “Nella mia Partenope tradizione e innovazione”

di Sacha Lunatici -


Figlio e nipote d’arte, Francesco Da Vinci, erede della storica famiglia musicale partenopea, ha lanciato il suo primo album di inediti, “Partenope“, insieme all’omonimo singolo uscito il 4 ottobre. Un progetto che unisce radici profonde e sonorità urban pop, rendendo omaggio alla sua città e alla tradizione musicale di famiglia, con uno sguardo deciso verso il futuro. Francesco racconta a L’identità l’evoluzione del suo percorso artistico, la scelta dell’indipendenza creativa e il messaggio di inclusione che vuole trasmettere attraverso la sua musica.

Il tuo album e il singolo “Partenope” fondono radici napoletane e sonorità urban pop. Come sei riuscito a bilanciare tradizione e innovazione?
Sono cresciuto in una famiglia profondamente legata alla tradizione della musica partenopea, in cui mio nonno è stato uno dei maggiori esponenti. Mio padre, anche lui figlio d’arte, ha portato questa tradizione nella contemporaneità. Rappresentando la terza generazione “Da Vinci”, ho unificato queste influenze, strizzando l’occhio al futuro.

Il tuo album tocca temi di appartenenza e inclusione, con figure femminili simboliche che rappresentano Partenope. Cosa ti ha ispirato a trasmettere questo messaggio attraverso la musica?
Questo è un messaggio che ho lanciato già nel 2019 a “The Voice of Italy” in una strofa inedita, dove dicevo: “Nella mia città accogliamo, non siamo anormali, non facciamo distinzioni, siamo tutti uguali. Nel 2020 ancora il pregiudizio, ma levati il vizio, che ci trovi lo sfizio, sta cosa mi stizza”. Il mio è un messaggio universale, fondato sull’amore in ogni sua forma. Credo fermamente che la nostra “Partenope” possa rappresentare tutte le diversità, poiché il suo significato è più forte di qualsiasi barriera.

Hai scelto di mantenere una grande indipendenza artistica fondando l’etichetta discografica “7 Boulevard Music”. Quanto è importante per te avere il controllo completo del tuo processo creativo?
Nel corso degli anni ho capito che le persone che tengono davvero a un progetto lavorano molto meglio di chi lo fa solo per guadagno. La mia squadra ed io lavoriamo per amore della musica e per fare le cose per bene. Per questo motivo mi sono circondato di persone che condividono i miei stessi valori umani e artistici, e soprattutto la stessa voglia di crescere, nonostante il percorso possa presentarsi più arduo.

Il tuo percorso è stato molto variegato, tra televisione, musical e cinema…
Ho sempre amato l’arte a 360 gradi. Sono nato artisticamente in teatro con i musical, dove recitavo e cantavo contemporaneamente. Queste esperienze mi hanno formato moltissimo, sia come persona che come artista, e possiamo definirle la mia “gavetta”. Da lì ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni. Il cinema è arrivato in un secondo momento con la serie tv “Gomorra”, un’altra esperienza indimenticabile, dove ho interpretato sia un ruolo di attore che di autore di due brani della colonna sonora. Amo molto il cinema, anche se in questo periodo mi sono concentrato completamente sulla realizzazione di questo disco.


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