L’addio di Iniesta al calcio giocato: Don Andres vuole fare l’allenatore
Don Andres non sa stare lontano dal rettangolo di gioco: “Non posso stare lontano dal calcio. Mi piacerebbe tornare al Barcellona. Voglio continuare ad allenarmi e imparare nei club e nelle accademie. Sto seguendo un corso per allenatori per prepararmi alla prossima tappa”. Così l’ex centrocampista del Barcellona e della Nazionale spagnola Andres Iniesta nel corso dell’evento “El Juego Continua”, nel quale ha ufficializzato il suo addio al calcio a 40 anni – lo aveva annunciato il primo ottobre, ora lo ha formalizzato -, senza riuscire a trattenere le lacrime.
“Sono lacrime di emozioni, di orgoglio”, ha precisato il campione del mondo 2010 che chiude una carriere da fenomeno, con una bacheca di trofei che lo rende tra i giocatori più vincenti di sempre con 4 Champions League, 3 Mondiali per club, 3 Supercoppe europee, 9 campionati spagnoli, 7 Supercoppe nazionali, 6 Coppe di Spagna. “Avrei giocato fino a 90 anni”, ha detto scherzando Iniesta, che ha poi ricordato il suo momento più bello, il gol vincente nella finale mondiale del 2010, quella rete decisiva a ohannesburg contro i Paesi Bassi. “Quello è stato un momento celestiale più che fisico, ho sempre detto e continuo a pensare che quel gol l’abbiamo segnato tutti insieme, compagni, tifosi, e Dani Jarque”, capitano dell’Espanyol e suo grande amico, morto a soli 26 anni.
Nel 2018, ai Mondiali in Russia, Don Andres si ritirò dalla nazionale iberica dopo la sconfitta con i padroni di casa e lasciò anche il Barcellona. giocò per cinque anni in Giappone con il Vissel Kobe per poi andare a parametro zero negli Emirati arabi, nell’Emirates club, però retrocesso a fine stagione. Ora, a 40 anni, il ritiro dal calcio giocato sperando di ritornarvi presto da allenatore, da “Illusionista” – questo un altro dei suoi soprannomi – su quel rettangolo verde dal quale non può stare lontano.
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