Senza Zuccheri Aggiunti – Accontentare gli altri per scontentare noi stessi
Il bisogno di andare a genio a tutti i costì è un’illusione ingenua, da fessi. Il consenso generalizzato è spesso una trappola, una forma di superficialità che ci impedisce di comprendere davvero chi siamo e con chi abbiamo a che fare. Cercare di accontentare tutti, di non scontentare nessuno, ci porta a una sorta di mediocrità emotiva, in cui finiamo per perdere di vista le nostre vere convinzioni e personalità. Un bisogno che nasce spesso dalla paura di essere esclusi o criticati. Il tentativo di non scontentare nessuno finisce per scontentare noi stessi, spingendoci a comportarci in modi che non rispecchiano chi siamo davvero. Ci ritroviamo a modulare le nostre opinioni, a sfumare i nostri pensieri per adattarci alle aspettative altrui.
Ma qual è il prezzo di tutto questo? Perdere la nostra autenticità e circondarci di relazioni superficiali.
Meglio una consapevolezza lucida di chi ci apprezza per ciò che siamo, con i nostri difetti e le nostre virtù, che vivere nell’ambiguità di un falso consenso. Sapere chi è al nostro fianco e chi no ci rende più liberi e sicuri. Non abbiamo bisogno di piacere a tutti: abbiamo bisogno di relazioni autentiche, fondate sulla stima reciproca. Solo chi accetta di non piacere a tutti, e quindi di prendersi dei rischi, può vivere una vita piena, vera, lontana dal conformismo. Essere amati da pochi, ma sinceramente, vale molto più che essere tollerati da tutti.
Ormai nemmeno la Nutella piace a tutti. Con quale pretesa pretendiamo di farlo noi?
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