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Il Suberbonus dei ricchi: fino a 400mila euro per le villette in Val d’Aosta

di Angelo Vitale -


Uno scandalo noto e risaputo, il Superbonus. Ma non guasta mai apprendere analisi che scendono nella materia viva della questione. Uno spreco di risorse – fa sapere la Cgia di Mestre con una sonora e documentata bocciatura -: spesi 123 miliardi per rendere energeticamente efficiente solo il 4% delle case, meno di 500mila degli oltre 12 milioni di immobili italiani. Non solo: una manovra che non ha apportato concreti benefici ambientali. “In un momento così delicato ove con la prossima legge di bilancio verranno chiesti sacrifici a tutti – rileva l’associazione – , aver speso oltre 6 punti di Pil per efficientare uno sparuto numero di abitazioni, fa arrabbiare chiunque abbia un minimo di buon senso. Una cifra spaventosa, migliorando l’efficienza energetica di una quota infinitesimale di edifici”.

Uno scandalo che è peggiore di quanto finora noto: “Secondo le prime indiscrezioni, sembrerebbe aver favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona o elevata capacità di reddito, anziché rivolgersi in via prioritaria alle famiglie meno abbienti che, in linea di massima, presentano una probabilità maggiore di risiedere in abitazioni in cattivo stato di conservazione e con un livello di efficienza energetica molto basso”. Insomma, un Superbonus che ha favorito i ricchi a discapito dei poveri, per essere brutali. L’occasione, per la maggioranza, di rinfocolare taglienti commenti all’indirizzo di chi ha voluto la misura. “Il disastro targato Pd e 5Stelle”, dice il presidente dei senatori FdI, Lucio Malan. “Meloni li impiegherebbe subito per risanare la sanità e la scuola pubblica”, aggiunge il deputato Fdi Francesco Filini.

Ma c’è di più. La Cgia cita un report Bankitalia: la riduzione delle emissioni ottenuta con il Superbonus poteva essere maggiore, se fosse stata incentivata l’elettrificazione di riscaldamento, cottura di cibi e produzione di acqua sanitaria senza preferire il gas-metano.

Senza dimenticare che, con 123 miliardi di euro si sarebbe potuto teoricamente potuto costruire 1,2 milioni di alloggi pubblici, 400mila in più di quanti sono oggi presenti nel nostro Paese. Con una differenza sostanziale: in questo caso sarebbe stata compiuta una vera e propria azione di giustizia sociale, che la misura attualmente in vigore ha paurosamente disatteso. Dando ai ricchi: il picco massimo nelle villette della Val d’Aosta con oltre 400mila euro per ogni casa.


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