Esteri

Hezbollah sotto il fuoco israeliano. Khamenei esalta Nasrallah e promette la fine dello Stato ebraico

di Ernesto Ferrante -


Proseguono le operazioni contro Hezbollah. Ordini di sgombero per località del sud del Libano arrivano dalle forze israeliane (Idf). I civili di 36 località sono costretti ad abbandonarle immediatamente per dirigersi verso nord.

“Le attività di Hezbollah costringono le Idf ad agire con forza contro l’organizzazione”, ha ripetuto ancora una volta il portavoce, Avichay Adraee, nel messaggio di “avvertimento”. E ancora: “Chiunque si trovi vicino a elementi, strutture ed equipaggiamento da combattimento di Hezbollah mette a rischio la propria vita”.

Il pesante raid aereo della notte scorsa nella periferia meridionale di Beirut ha colpito il quartier generale dell’intelligence del Partito di Dio. Stando al New York Times, l’obiettivo era Hashem Safieddine, possibile successore di Hasan Nasrallah alla guida del gruppo, di cui non si hanno ancora notizie.

Circa 100 miliziani di Hezbollah sono stati uccisi nel corso delle operazioni israelian aeree e di terra, condotte nelle ultime 24 ore nel Libano meridionale. Tra le vittime figura anche il comandante responsabile delle comunicazioni di Hezbollah, Muhammad Rashid Sakafi. Sakafi svolgeva questo ruolo dal 2000.

“Sakafi ha investito notevoli sforzi per sviluppare capacità di comunicazione tra tutte le unità di Hezbollah in tutti i periodi di operatività, per mantenere il flusso di informazioni all’interno dell’organizzazione terroristica”, ha aggiunto l’esercito dello Stato ebraico.

La Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha preso parte alla cerimonia di commemorazione a Teheran in ricordo di Hasan Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso una settimana fa in un bombardamento israeliano sulla capitale libanese. Durante il rito solenne è stato ricordato anche il generale dei Guardiani dei Pasdaran iraniani, Abbas Nilforooshan.

Ali Khamenei, che aveva un fucile accanto a sé, ha insistito sull’unità dei musulmani. “Il nemico dell’Iran è il nemico dell’Iraq, lo stesso nemico del Libano – ha tuonato l’ayatollah – Il nemico di tutti noi è lo stesso”.

“Ogni Nazione ha diritto all’autodifesa contro gli aggressori”, ha aggiunto la Guida Suprema. L’attacco missilistico dell’Iran contro Israele è stato “del tutto legittimo” ed è “la punizione minore”. Definito un “atto legittimo” anche l’assalto di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno in Israele.

Un “fratello, il mio orgoglio, il volto amato del mondo islamico”. Ali Khamenei, ha parlato così di Hassan Nasrallah. “Questo sermone è rivolto al mondo islamico intero, ma soprattutto a Libano e Palestina”, ha sottolineato ancora.

Israele “è un vampiro” e “il risultato del comportamento del nemico è un aumento della rabbia e della motivazione del popolo, rende più forti gli uomini, i generali e i leader”. Alla fine si arriverà alla “rimozione della vergognosa esistenza” dello Stato ebraico.

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha incontrato a Beirut il primo ministro libanese Najib Mikati. Durante la visita Araghchi ha espresso a Mikati l’impegno dell’Iran nei confronti del Libano e “il suo sostegno di fronte all’aggressione israeliana”. Lo ha affermato il ministero degli Esteri iraniano in una nota.

Il capo della diplomazia iraniana ha quindi affermato che il suo Paese “intraprenderà una campagna diplomatica per sostenere il Libano e chiederà una riunione dell’Organizzazione per la cooperazione islamica” in merito.


Torna alle notizie in home