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Giulia Tramontano, il fratello diventa papà: alla bimba il nome e il ricordo della sorella

di Redazione -


Il fratello di Giulia Tramontano diventa papà e in nome della sorella, vittima di femminicidio, chiama la figlia come lei.

“Benvenuta piccola Giulia, porti con te un legame d’amore che il tempo non potrà spezzare, una stella caduta che ora rinasce in te”, così Chiara Tramontano ha accolto la nascita della nipotina, figlia di suo fratello Mario Tramontano. La neonata porta il nome della sorella Giulia, tragicamente uccisa a coltellate dal fidanzato Alessandro Impagnatiello a Senago, nel maggio del 2023. Nella foto condivisa sui social, si vede la piccola mano della neonata, simbolo di un nuovo inizio per la famiglia.

Le parole di Chiara, piene di affetto e speranza, sono state ricondivise dal fratello Mario: “L’amore di papà”. La nascita di Giulia segna un momento significativo per la famiglia, che trova in lei un filo che unisce passato e futuro. “Nei tuoi occhi vedremo i ricordi, nelle tue mani il futuro che abbracci. La tua vita è un dono, un nuovo capitolo scritto con il cuore”, continua Chiara nel suo messaggio.

Solo un mese prima, il 20 agosto, Chiara aveva ricordato la sorella scomparsa con un pensiero sui social: “Non ho ancora trovato un posto in cui ospitarti nella mia nuova vita, quella dopo la tua morte”. Ora sembra che quel posto speciale sia occupato dalla piccola Giulia, che rappresenta per la famiglia una nuova speranza e un modo per mantenere vivo il ricordo della zia scomparsa prematuramente.

Il processo a Impagnatiello

Il 18 gennaio 2024 ha avuto inizio il processo di primo grado contro Alessandro Impagnatiello. Durante la prima udienza, l’imputato ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ammettendo la propria colpevolezza. Le accuse a suo carico includono omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà e vincolo di convivenza, oltre a interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere.

I giudici hanno respinto le richieste di costituirsi parte civile presentate dal comune di Senago, dall’Associazione Penelope e dall’Associazione Polis. Pertanto, l’unica parte civile nel processo è la famiglia della vittima, Giulia Tramontano.

Nelle successive udienze, Impagnatiello ha ammesso di aver avvelenato la compagna nei mesi precedenti il delitto, pur dichiarando che il suo intento fosse soltanto provocarle un aborto. Ha inoltre confermato di averla uccisa la sera del 27 maggio nella loro abitazione, di aver tentato invano di nasconderne il corpo e di essersi recato a pranzo dalla madre con il cadavere nel bagagliaio della sua auto.


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