Attualità

Appalti Anas, ancora le tangenti

di Angelo Vitale -


Anche l’italiano più garantista ogni giorno non può rimanere sconcertato di fronte a fatti che, anche se non diventano materia giudiziaria, segnalano ogni volta di più la crisi della classe dirigente: l’ultima inchiesta su appalti Anas segnala nove indagati, di cui sette funzionari ed ex funzionari della società vigilata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che dal 2018 fa parte del Gruppo Fs. Accusati di mazzette per centinaia di migliaia di euro su appalti per centinaia di milioni.

Le indagini e l’eventuale processo diranno la verità finale. Intanto, scorrono gli importi delle tangenti a favore di nomi perfino già noti in altre inchieste. Indagati, i fratelli Luigi, Marco e Stefano Liani, i primi due imprenditori e il terzo responsabile di Anas. Tra le persone perquisite dalle Fiamme Gialle il funzionario Vincenzo Giarratana, l’ex dirigente del Mit Giovanni Proietti, già “imputati per il crollo del Ponte Morandi” e Mauro Ernesto Pelagalli, come Giovanni Proietti e Marco Liani, già convolti e assolti in un’inchiesta di 20 anni fa sugli appalti Anas.

Tra gli indagati, Alberto Brentegani, nel board dell’Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, che avrebbe nominato Giovanni Proietti direttore lavori di due lotti dell’A4 Brescia-Soave, il quale avrebbe “dirottato” i benefici sul figlio 27enne Nicholas: “un appartamento e di un’automobile pagati dalla società Nuove Iniziative spa, anch’essa appartenente al gruppo Liani”.

Ogni volta, come in altre inchieste, mazzette e benefici al vaglio degli investigatori, radiografando l’ennesimo esponente di quella classe dirigente da riformare.


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