Politica

Inchiesta Sangiuliano-Boccia, spunta il nome di Signorini

di Lino Sasso -


Tra le carte al vaglio dei magistrati romani titolari dell’inchiesta Sangiuliano-Boccia ci sarebbero anche uno scambio di messaggi tra il ministro e l’imprenditrice di Pompei che tirano in ballo il direttore del settimanale Chi, Alfonso Signorini. Circostanza alla quale anche Maria Rosaria Boccia ha fatto riferimento in alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa. A quanto pare il giornalista, come ha poi confermato a Il Fatto Quotidiano, era entrato in possesso di fotografie che, scattate a più riprese e in occasioni differenti, ritraevano Gennaro Sangiuliano in compagnia di Maria Rosaria Boccia. Dopo l’ennesimo servizio giuntogli sulla scrivania, Signorini decide di avvisare il ministro con una mail nella quale, oltre a spiegare in cosa consistevano gli scatti, aggiunge che le fotografie erano in vendita insieme alla notizia di una relazione tra il ministro della Cultura e quella che era stata identificata come una sua assistente. Notizia avvalorata dalla circostanza che Sangiuliano non aveva più la fede al dito. Signorini scrive anche di non essere intenzionato al servizio, che a sua detta non contenuta nulla di particolarmente esclatante, ma di averlo comunque acquistato per evitare che a comprarlo fossero altri. Insomma, pone la questione in termini di un favore fatto a un amico. Sangiuliano ringrazia e nel rispondere a Signorini ridimensiona ulteriormente la vicenda, spiegando che la ragazza in questione è solo una collaboratrice e aggiungendo che trascorrerà le vacanze estive con la moglie. Poi informa della questione la Boccia che subito chiede se il direttore editoriale di Chi avesse chiesto dei soldi per silenziare la cosa, cosa che Sangiuliano nega tirando in ballo alcuni favori fatti a Signorini. In tutto ciò, il giornalista ha negato con Il Fatto di aver poi perfezionato l’acquisto delle foto, circostanza che infittisce il quadro dell’inchiesta Sangiuliano-Boccia.


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