Esteri

Israele sotto i missili iraniani. Attentato nell’area metropolitana di Tel Aviv

di Ernesto Ferrante -


L’Iran ha attaccato Israele, come avevano previsto gli americani. Sono ben 102 i missili già lanciati. Gli ufficiali Usa ritenevano che l’Iran potesse passare all’azione contro Israele da un momento all’altro. Cosa che è avvenuta.

In una nota letta dalla tv di Stato, la Repubblica islamica ha fatto sapere che “se Israele risponderà militarmente a questa operazione, affronterà una risposta più dura”.

“Stiamo sostenendo attivamente i preparativi per difendere Israele da questo attacco”, aveva dichiarato un funzionario della Casa Bianca citato dal New York Times, affermando che “un attacco militare diretto dell’Iran contro Israele avrà gravi conseguenze”.

Il 13 aprile scorso, per rappresaglia contro un raid a Damasco che aveva colpito l’edificio del consolato iraniano nella capitale siriana uccidendo 16 persone, tra cui un importante generale dei Pasdaran, Mohammed Reza Zahedi, la Repubblica islamica dell’Iran aveva indirizzato missili e droni contro lo Stato ebraico, oltre il 90% dei quali intercettati grazie all’aiuto degli alleati.

La Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, guiderà la preghiera di venerdì nella capitale. Si tratta di un segnale non di poco conto, rivelatore di possibili movimenti in atto. L’ultima volta accadde nel 2020, quando l’Iran lanciò missili balistici contro una base americana in Iraq a seguito dell’uccisione, in un raid aereo statunitense, del generale Qassem Soleimani. L’attendismo prolungato sta minando la credibilità di Teheran.

“I nostri alleati americani ci hanno allertato sul fatto che hanno indicazioni di un imminente attacco missilistico da parte dell’Iran contro lo Stato di Israele”, ha detto ai giornalisti il portavoce delle Forza di difesa israeliane (Idf) Daniel Hagari, assicurando che “qualsiasi attacco iraniano avrà delle conseguenze”.

Temendo il peggio, il Ministro degli Esteri Israel Katz aveva ordinato un incontro immediato con tutti gli ambasciatori israeliani nel mondo per prepararsi politicamente e in termini di sicurezza all’azione militare degli israeliani. Cambiato il luogo del meeting tra il Gabinetto di Guerra israeliano e i vertici Forze Armate: un bunker a Gerusalemme, non quello abituale di Kirya.

Rimanere “nei pressi” dei rifugi antiaerei o di altre aree protette fino a nuovo avviso. Questo l’ordine per gli abitanti della zona centrale di Israele arrivato dal Comando del fronte interno delle forze israeliane. Gli abitanti della zona sono invitati a “evitare di trascorrere inutilmente del tempo all’aperto”.

Stando ai notiziari israeliani ci sarebbero dieci feriti – cinque secondo altre fonti – in un attacco a Jaffa, città dell’area metropolitana della capitale.  Un uomo avrebbe aperto il fuoco contro persone che trovavano a una fermata del metrò leggero. La polizia sospetta si tratti di un’azione terroristica.

Il dipartimento di Stato aveva preventivamente dato indicazioni a tutti i diplomatici statunitensi e alle loro famiglie in Israele e in Cisgiordania di rifugiarsi in un posto sicuro fino a nuovo avviso, poiché la situazione della sicurezza sta diventando sempre più incerta.

Non si sono verificati “scontri diretti sul campo” in Libano tra combattenti di Hezbollah e le truppe israeliane. È quanto sostiene il Partito di Dio. In una dichiarazione alla tv satellitare al-Jazeera, il responsabile del gruppo per i media, Mohammad Afif, ha ripetuto che i miliziani sono “pronti allo scontro”.

“Cinquecento metri” in terra libanese. Questa, stando ad al-Arabiya, la “profondità” raggiunta dalle forze Idf, che la notte scorsa hanno avviato un’operazione contro i miliziani sciiti.

Hezbollah libanesi ha rivendicato di aver sparato una raffica di razzi Fadi-4 contro la base aerea di Sde Dov, nei pressi di Tel Aviv. Qualche ora prima era stata presa di mira la base Glilot, sede del quartier generale del Mossad e di un’unità dell’intelligence israeliana a Herzliya.

Le Brigate Qassam hanno comunicato di aver attaccato l’esercito israeliano nella Striscia di Gaza centrale e meridionale. L’ala armata di Hamas ha specificato che i suoi combattenti hanno centrato un carro armato Merkava e due bulldozer militari D9 con razzi al-Yassin 105 nella zona di al-Fukhari, a est della città di Khan Younis.

I miliziani palestinesi sono entrati in azione contro i militari di Israele anche nel corridoio Netzarim, nella parte centrale di Gaza, adoperando razzi Rajum e mortai.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è “estremamente preoccupato per l’escalation del conflitto in Libano”. E, come ha sottolineato il portavoce Stéphane Dujarric, chiede un “cessate il fuoco immediato”. “Va evitata a tutti i costi una guerra totale in Libano e vanno rispettate la sovranità e l’integrità territoriale del Libano”, ha aggiunto Dujarric.

Guterres ha sentito il premier libanese Najib Miqati, al quale ha assicurato che l’intero sistema dell’Onu in Libano è mobilitato per assistere tutti coloro che ne hanno necessità.


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