Esteri

Israele non si ferma: operazione di terra in Libano, raid aerei in Siria e sulla Striscia di Gaza

di Ernesto Ferrante -


Israele ha condotto un raid contro un’abitazione nella città di Daoudiya, nel Libano meridionale, uccidendo almeno 10 persone e ferendone altre cinque. Lo riporta l’agenzia di stampa libanese Nna. Tutte le persone che hanno perso la vita appartengono alla famiglia Diab.

È stata denominata “Frecce del Nord” l’operazione di terra che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno avviato nel Paese dei Cedri, con il supporto dell’Aeronautica militare e dell’artiglieria che stanno conducendo “attacchi di precisione su obiettivi militari nella zona”. In una nota si legge che “continuerà in base alla valutazione della situazione e parallelamente alla guerra a Gaza e in altre arene”.

Le Idf “continuano a operare per raggiungere gli obiettivi della guerra e stanno facendo tutto il necessario per difendere i cittadini di Israele e riportare i cittadini del nord di Israele alle loro case”.

Stando a quanto riferito da due fonti israeliane ad Axios, “è mirata e limitata nel tempo e nella portata e non ha come obiettivo quello di occupare il sud del Libano”.

Sul campo di battaglia si sta muovendo la Divisione 98 delle Forze armate israeliane. Lo ha fatto sapere il portavoce arabofono delle Idf, Avichay Adraee, che su X ha precisato: “Le forze della 98ma Divisione, compresi i commando, i paracadutisti e i veicoli blindati della settimana Brigata, hanno fatto i preparativi nelle ultime settimane per effettuare un’operazione di terra nel sud del Libano, iniziata ieri sera”.

“Dopo mesi di operazioni di terra nella Striscia di Gaza, le forze della Divisione hanno acquisito le capacità e l’esperienza operativa per spostarsi a nord per condurre un’operazione di terra sul fronte settentrionale dopo aver attuato le modifiche necessarie per combattere in Libano”, ha sottolineato Adraee.

Tre civili sono morti e nove hanno riportato ferite in seguito all’attacco dello Stato ebraico su Damasco, in Siria. “Il nemico israeliano, scrive Sana, ha lanciato un’aggressione aerea con aerei da guerra e droni dal Golan siriano occupato, prendendo di mira diversi punti di Damasco. Tre civili sono stati uccisi e altri nove feriti”. Le bombe israeliane hanno causato la morte anche della presentatrice televisiva siriana Safaa Ahmed, volto noto anche fuori dai confini siriani.

Sono almeno 13 le persone massacrate da Israele nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo afferma la Cnn, citando funzionari sanitari dell’ospedale dei martiri di Al-Aqsa e dell’ospedale di Al-Awda.

Ci saranno “gravi conseguenze per l’Iran nel caso in cui decidesse di lanciare un attacco militare diretto contro Israele” in difesa di Hezbollah. A lanciare la minaccia è stato il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin in un colloquio telefonico con il suo omologo israeliano Yoav Gallant, al quale ha detto che Washington sostiene Tel Aviv nella “necessità di smantellare l’infrastruttura di attacco” del Parito di Dio “lungo il confine” con il Libano al fine di prevenire “attacchi in stile 7 ottobre contro le comunità settentrionali di Israele”.

Giorgia Meloni molto preoccupata. “Sto seguendo da vicino la drammatica situazione in Libano in contatto costante con i ministri della Difesa e degli Esteri. La protezione dei civili resta la priorità così come garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano di Unifil presenti nel sud del Libano”, ha fatto sapere il presidente del Consiglio in un comunicato.

“L’Italia, ha assicurato ancora Meloni, continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case. Una de-escalation a livello regionale è urgente e necessaria e l’Italia continuerà a fare la sua parte anche in qualità di Presidente del G7”.


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