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Chef Rubio: “Il fratello Nasrallah ci ha lasciati” e la comunità ebraica risponde

di Claudia Mari -


“Il fratello Hassan Nasrallah purtroppo oggi ci ha lasciati, qualcun altro lo sostituirà, la resistenza continuerà e la fine della colonia sionista è vicina”: sono state queste le parole di Chef Rubio, pronunciate in occasione della manifestazione pro-Palestina tenutasi a Milano nella giornata di sabato.

Parole che rimbalzano sui social e fanno discutere, soprattutto a seguito dell’esposizione dei cartelli denigratori esposti sabato durante il corteo della manifestazione con la scritta «Agente sionista» dedicati alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al lager di Auschwitz. Un attacco che ha visto coinvolti anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto e altri esponenti politici. 

Ma non è finita qui: perché da attivista Chef Rubio è intervenuto ancora nella serata di sabato durante l’incontro “Senza se e senza ma con la resistenza palestinese” organizzato dai Carc nell’ambito della “Festa nazionale della Riscossa popolare” che si teneva al Gratosoglio autogestita. 

“Se c’è qualcuno che non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri dove sa che all’interno di quelle case abitano degli agenti sionisti: 3,80 euro di bomboletta e comincia a scrivere” ha detto durante l’incontro.

La comunità ebraica risponde a Chef Rubio

“Siamo a un passo dalla caccia all’ebreo e da atti di aperta violenza nei confronti di istituzioni ebraiche religiose e non e dei loro rappresentanti”, fa sapere in una nota Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano commentando i manifesti comparsi durante la manifestazione in sostegno della Palestina.

“Quanto messo in piazza a Milano sabato dai manifestanti propal è di una gravità eccezionale – aggiunge -. Questo purtroppo a dimostrazione di come oramai non ci sia più alcun limite che possa considerarsi insuperabile nella sua inaccettabilità. Si è creata una spirale di cieco odio antisemita e appelli genocidi ormai equiparabili a quelli di matrice nazi-fascista degli anni ’30 e ’40 dello scorso secolo”.

Meghnagi poi si rivolge alle istituzioni e fa un appello è al governo, “a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la comprensione ed appoggio che non ci hanno mai fatto mancare – spiega -, affinché siano prese delle misure preventive e, nel caso queste venissero disattese, anche di contrasto nel caso questo tipo di ‘manifestazioni’ dovessero realizzarsi nelle nostre piazze”. Per ultimo si rivolge anche ai partiti di opposizione “affinché anche loro prendano le distanze dalla galassia da cui si generano queste manifestazioni – conclude – e di attivarsi in maniera fattiva ad un contenimento delle loro modalità e contenuti espressi”.


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