Economia

Giorgetti alle banche: “No extraprofitti ma chi può contribuisca”

di Cristiana Flaminio -


Il ministro Giancarlo Giorgetti sceglie una banca per parlare alle banche. Il titolare del Mef ha tenuto, ieri mattina, il suo intervento davanti alla platea di un convegno organizzato dalla Popolare di Sondrio. Il tema del giorno, manco a dirlo, è la questione legata agli extraprofitti, pardon ai contributi. Che, secondo Giorgetti, non dovrebbero interessare soltanto il settore bancario. A cui, però, si rivolge chiedendo di “contribuire allo sforzo collettivo” a cui “siamo chiamati per l’interesse generale del Paese”. E cita, a supporto, l’articolo 53 della Costituzione. “La Bce ha indicato l’imposta sugli extraprofitti come un modello da seguire” ha rivendicato il ministro che, però, fa chiarezza sulla richiesta rivolta (anche) alle banche: “Taglieremo tante spese ma chiamiamo a partecipare chi ne ha la possibilità: ciò non vuol dire tassare gli extraprofitti ma tassare giustamente i profitti”. Giorgetti, poi, dopo aver chiesto alle banche di rinsaldare il rapporto con il territorio “che non è una cosa romantica” ne ha approfittato per lanciare una stoccata al capitalismo woke: “La situazione rischia di diventare complessa se chiediamo al sistema bancario di soggiacere non solo alle finalità prudenziali ma anche a interessi sistemici, come avviene con la progressiva pervasività dei parametri Esg. Dobbiamo pretendere che i banchieri facciano bene i banchieri – ha sottolineato il ministro – ma non possiamo pretendere che nel loro lavoro quotidiano si facciano carico della tutela di interessi che nulla hanno a che fare con la vecchia e sana attività di intermediazione del denaro”.


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