Cronaca

“Volevo sapere cosa si prova a uccidere”, l’orrore dietro l’omicidio di Viadana

di Cristiana Flaminio -


“Volevo sapere cosa si prova a uccidere” con queste parole il 17enne fermato nei giorni scorsi dai carabinieri ha confessato l’omicidio di Maria Campai, la 42enne rumena ritenuta scomparsa e il cui corpo senza vita è stato scoperto a Viadana. Il ragazzo, interrogato dai militari, inizialmente aveva affermato di aver perduto il controllo a causa di una presunta richiesta economica, da 200 euro, che il giovane aveva ritenuto troppo esosa e addirittura offensiva. Al punto da fargli perdere la testa. Una spiegazione che faceva acqua da tutte le parti. Incalzato dalle domande degli inquirenti, come riporta La Gazzetta di Mantova, il 17enne ha fornito una motivazione diversa e, se possibile, ancora più inquietante. Quel giovane aveva ammazzato Maria Campai per conoscere quali sensazioni prova chi toglie la vita a un’altra persona. Da quel momento ha fornito ogni spiegazione e indicazione alle forze dell’ordine. Ha spiegato, per filo e per segno, come ha fatto a togliere la vita alla donna con cui aveva avuto un rapporto sessuale nel garage in uso alla sua famiglia. L’avrebbe colpita con due – tre colpi. Aveva studiato, a quanto pare dalla cronologia delle sue ricerche in internet, come neutralizzare una persona a mani nude. Quindi l’avrebbe uccisa, strangolandola, e poi avrebbe nascosto il corpo in un giardino. Ora il giovane, di origini albanesi, si trova rinchiuso nel carcere minorile Beccaria a Milano. Risponde delle accuse di omicidio e occultamento di cadavere. Ma la vicenda investigativa non sembra essere chiusa. Gli inquirenti, infatti, attendono l’esito dell’autopsia per comprendere le ragioni che hanno portato al decesso la 42enne rumena e per fare piena chiarezza attorno all’omicidio di Viadana.


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