Tregua Libano, Israele “condivide” la proposta Usa ma non si ferma
Il governo israeliano garantisce di condividere gli obiettivi americani per raggiungere la tregua in Libano, ma smentisce di aver già accettato un cessate il fuoco. E a proposito delle voci che si sono rincorse proprio in merito a uno stop provvisorio delle ostilità, l’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sottolineando di apprezzare gli sforzi degli Usa, ha aggiunto che sono necessari alcuni “chiarimenti” dopo le dichiarazioni secondo cui Israele sosteneva la proposta per una tregua temporanea. In sostanza, a quanto pare di capire, Israele sarebbe disposto a ragionare su un cessate il fuoco in Libano, ma non ha ancora accettato la proposta di tregua fortemente sponsorizzata dagli Stati Uniti. Una posizione che irrita non poco la Casa Bianca. Nel corso di un incontro con il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha infatti ribadito la convinzione dell’amministrazione Biden secondo cui un’ulteriore escalation tra Israele ed Hezbollah finirà col complicare il raggiungimento dell’obiettivo di far tornare nelle proprie case gli israeliani evacuati lungo il confine nord e ha rilanciato la proposta di una tregua di 21 giorni tra Israele e Libano. Sulla stessa linea anche il presidente francese Macron secondo il quale il Libano non può “diventare una nuova Gaza”. Il titolare dell’Eliseo ha aggiunto che “Israele deve porre fine ai raid e Hezbollah deve abbandonare la logica della rappresaglia”. Sulla stessa lunghezza d’onde anche il primo ministro britannico, Keir Starmer, che ha invitato a individuare una via diplomatica per la risoluzione del conflitto.
Torna alle notizie in home