Ambiente

Fanghi in agricoltura, 450 milioni: il Mase accelera per riformare la norma di 26 anni fa

di Angelo Vitale -


Fanghi di depurazione nell’agricoltura, il governo vuole recuperare il tempo finora perduto. “Dopo uno stallo che durava dal 2019 abbiamo ripreso, su impulso del vice ministro Gava, il lavoro tecnico con il ministero delle Politiche Agricole, Ispra e Istituto superiore della sanità, per quanto riguarda la revisione e l’aggiornamento del decreto sull’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura”, fa sapere Laura D’Aprile, capo Dipartimento Sviluppo sostenibile del Mase. “Un lavoro – ha detto al Festival dell’Acqua di Firenze – che intendiamo portare a termine quanto prima in linea con la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, riforma abilitante del Pnrr”.

Il decreto – ha spiegato – si concentrerà su tre elementi principali: il fosforo, una materia prima critica da sfruttare a pieno, la necessità di accorciare la catena di approvvigionamento dei fertilizzanti e il tema delle metodiche analitiche per gli idrocarburi, che va risolto con il supporto di Ispra e Snpa.

Un annuncio registrato favorevolmente da Utilitalia. Il presidente Filippo Brandolini sottolinea: “Il principale limite che stiamo riscontrando da anni rispetto a una corretta gestione dei fanghi di depurazione riguarda proprio una normativa ormai vetusta, che risale al 1992 e che necessita di un aggiornamento. È quanto mai necessaria una forma che renda conto dei mutati scenari e dell’evoluzione tecnologica degli ultimi anni. La nostra federazione si rende sin da subito disponibile a condividere le competenze delle proprie imprese associate, a partire dallo studio sulla qualità dei fanghi del quale state fornite oggi alcune anticipazioni”.

Nel corso del convegno, D’Aprile ha pure sottolineato il lavoro svolto dal Cnr con la collaborazione anche di Utilitalia per arrivare ad un metodo analitico per individuare la natura degli idrocarburi. Oltre agli aspetti normativi, ha poi evidenziato come attraverso il Pnrr siano stati stanziati 450 milioni per l’implementazione e l’ammodernamento degli impianti di gestione dei fanghi, con 68 interventi già finanziati, 60 dei quali già avviati.


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