Politica

Cda Rai, i grillini domani parteciperanno al voto. In forse solo il Pd

di Giuseppe Ariola -


La partita sul rinnovo del cda Rai, se da un lato è complicata per la maggioranza, sembra essere diventata particolarmente spinosa soprattutto per l’opposizione. Relativamente al voto previsto per domani alla Camera e al Senato per l’elezione di quattro dei componenti del nuovo consiglio di amministrazione del servizio radiotelevisivo pubblico (due eletti dall’emiciclo di Montecitorio e gli altri due da quello di Palazzo Madama) sulla maggioranza incombeva la spada di Damocle di non partecipazione al voto delle opposizioni. Eventualità al momento sventata, perché, a quanto pare, il Movimento 5 Stelle non diserterà la votazione. La strada dei grillini, che hanno fatto il punto della situazione alla presenza del leader Giuseppe Conte, non sarà quindi quella di seguire il Partito Democratico su un eventuale Aventino. “La suggestione che viene diffusa da alcuni organi di stampa, di disertare le aule in occasione del voto dei consiglieri di nomina parlamentare, è stata respinta dall’Assemblea dei parlamentari del M5s” si legge in una nota diffusa dai grilli che motivano la propria scelta “in considerazione del fatto che appare contrario all’interesse pubblico lasciare il cda nelle mani dei soli consiglieri designati dalle forze di maggioranza, rinunciando così le forze di opposizione a esercitare le funzioni di vigilanza, di controllo e di garanzia di pluralismo in un momento estremamente delicato per il Servizio Pubblico”. Una decisione che era, in realtà, già nell’aria sulla scorta di un supposto accordo tra il Movimento 5 Stelle e i partiti di maggioranza che consentirebbe ai primi di vedere eletto un proprio consigliere. Sul fronte della maggioranza, invece, nel tentativo di sminare le pretese del Pd che chiedeva una riforma della governane Rai prima di procedere con il rinnovo dei suoi vertici, il presidente dell’ottava commissione al Senato, l’azzurro Claudio Fazzone, ha fatto sapere che martedì prossimo saranno incardinati “tutti i disegni di legge che riguardano la riforma della Rai. L’obiettivo è quello di agevolare un corretto e proficuo confronto tra maggioranza e opposizione sulla riforma del servizio pubblico radiotelevisivo, nell’interesse del Paese e dei cittadini”. Le tempistiche non sono quelle richieste dai dem, ma i tempi ravvicinati tra il rinnovo dei vertici e la riforma della governance Rai sono adesso scanditi e tutto sommato ravvicinati, il che rende più complicato per il Pd giustificare un’eventuale diserzione al voto in calendario per domani.


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