LA GHIGLIOTTINA – Uscito di galera ruba una macchina per tornare a casa. Ma è di un secondino
La storia perfetta per la nostra rubrica, quasi non ci sarebbe da aggiungere altro che questo folgorante titolo: “Appena scarcerato ruba una macchina per tornare a casa. Ma la vettura è di un secondino”. È successo a Roma. Un detenuto bielorusso viene liberato, esce dal carcere di Rebibbia e rientra a casa con una macchina rubata, è di un poliziotto della penitenziaria. Le telecamere puntate fuori dalla prigione riprendono la scena e, la notte stessa, parte la caccia al ladro. La macchina è scomparsa. Forse rivenduta a chissà chi per fare qualche soldo in attesa di tornare a delinquere come si deve. La storia sembra quella di un film comico: inizia tutto alle 18.30 di un giorno di maggio, quando un assistente capo coordinatore della penitenziaria accompagna un ormai ex detenuto bielorusso di 44 anni fuori dal carcere. Non sa, il secondino, che tra poco subirà il furto della sua macchina e proprio da quella persona a cui indica la via d’uscita da Rebibbinas. Una fatale coincidenza. L’uomo, accusato anche per altri furti, viene pizzicato dalle forze dell’ordine poco dopo e finisce di nuovo in carcere. Gli investigatori gli chiedono conto anche della Ford ma il bielorusso nega, dice di non essere stato lui. Gli mostrano il video che lo inchioda, ma niente: non cambia versione. Povero secondino, rimasto a piedi.
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