Bombe d’acqua su cinque regioni: a Pisa due dispersi
L’Italia è divisa in due, ed anche quest’oggi sono attesi nubifragi a carattere violento. Dall’altra sera un grossa porzione della penisola è alle prese con bombe d’acqua che flagellano da Nord a Sud. Dal Veneto, dove i pompieri nella notte hanno ricevuto 450 richieste di soccorso dalle province di Padova, Venezia, Vicenza, Treviso e Verona; alla Toscana, dove nel Pisano, a Montecatini Val di Cecina, sono caduti 200 millimetri d’acqua in sei ore, e una nonna tedesca e il nipotino di 5 mesi sono dispersi, ma la situazione è preoccupante anche nel Livornese; attraversando in Lombardia la Bergamasca, dove l’altra sera la partita di Serie A tra la Dea e il Como è stata rinviata, fino all’Emilia Romagna che si lecca ancora le gravi ferite, e alla Campania, dove nel Salernitano a causa delle abbondanti piogge, a Sarno, ieri sono state sfollate 40 persone.
TOSCANA ED EMILIA ROMAGNA – L’episodio più grave si registra nel Pisano, a Montecatini Val di Cecina, dove nonna e nipotino di 5 mesi, mentre i genitori si sono salvati aggrappandosi alle piante e il marito della donna si riparava sul tetto della casa vacanze, sono stati risucchiati dalla violenza del torrente Sferza, alimentato da furibonde piogge che hanno toccato il picco di 226 millimetri in sei ore. I loro corpi ieri sera non erano ancora stati ritrovati. Bombe d’acqua anche nel Livornese dove a Bolgheri molti vitigni sono finiti sott’acqua. “Consideriamo che nella zona in tutto settembre di solito cadono 60-80 mm di pioggia – afferma Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma – è piovuto tre volte quello che piove di solito. Non ho ricordo di quantitativi così nemmeno il 2 novembre 2023”. L’ondata di maltempo ha interessato i territori di Castagneto Carducci, San Vincenzo e Montecatini Terme, a cavallo tra le province di Livorno e Pisa. Intanto, ieri, Irene Priolo, governatrice facente funzione dell’Emilia-Romagna ha incontrato il generale Figliuolo per fare il punto della grave alluvione dei giorni scorsi. “Al governo – dice – chiediamo procedure straordinarie e immediate: se è stato fatto per ricostruire il Ponte Morandi a Genova, perché non lo si può replicare in Emilia-Romagna?”. E l’omologo toscano Eugenio Giani, che in serata ha firmato lo stato d’emergenza, sottolinea che “da quando sono presenti i rilevamenti meteo mai si era abbattuta nella zona una perturbazione così intensa”.
VENETO E CAMPANIA – Invece, l’altra notte in Veneto sono state 450 le chiamate di soccorso pervenute ai centralini dei vigili del fuoco nelle province di Vicenza, Padova, Verona, Treviso e Venezia. Numerosi i Comuni che sono andati sott’acqua a causa delle “bombe” che hanno scaricato 140 millimetri in poche ore con punte di 200. Allagamenti a Torri di Quartesolo, Vicenza, Camisano, Grisignano di Zocco, Montegalda e Longare. Ad Arcugnano si sono registrate sette frane. Colpiti con allagamenti anche i Comuni trevigiani di Silea, Preganziol, Casier, Carbonera, Asolo, Castello di Godego e Castelfranco Veneto , mentre nel Veneziano Mirano, Salzano, Martellago e Mira. A causa delle bombe d’acque nel Padovano, in poco più di un’ora il torrente Tergola, il fiume Piovego e il canale Vandura sono tracimati. Sono andati sotto Cittadella, San Giorgio in Bosco, Tombolo, Loreggia e Villa del Conte. “Sto èper firmare la dichiarazione dello stato di emergenza – spiegava ieri il governatore veneto Luca Zaia – per eccezionali avversità atmosferiche che si sono verificate”. “Dal 2010 – aggiunge – sono state realizzate opere per oltre 2,1 miliardi di euro, la sfida sono i cinquemila chilometri di argini da mettere in definitiva sicurezza”. E si sono vissute ore di paura in Campania, a Sarno nel Salernitano, dove l’altra notte tanti cittadini hanno rivissuto la paura della catastrofica alluvione di ventisei anni fa, nel 1998. Quasi 40 persone residenti in via Mortaro sono state evacuate e ospitate nella scuola Amendola su decisione del sindaco Francesco Squillante. “Non si poteva rischiare, era necessario farlo”, spiega il primo cittadino. Per oggi la Protezione civile ha diramato un allerta gialla in Friuli Venezia Giulia e settori di Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.
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