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In calo la stella di Sorrentino? “Vermiglio” in corsa per gli Oscar e preferito a “Parthenope”

di Dave Hill Cirio -

La regista Maura Delpero a Venezia


Una piccola storia di amore preferita alla immagine di una Napoli che a qualcuno ha ricordato il glamour di un spot pubblicitario di classe, non fosse altro che per la produzione da parte di un brand internazionale del luxury: “Vermiglio” di Maura Delpero, il film che ha trionfato alla Mostra del Cinema di Venezia con il secondo premio, il Leone d’argento – Gran premio della giuria, è ora la pellicola designata dall’Italia alla selezione per l’Oscar per il miglior film internazionale.

La storia “montanara” avvicinata al cinema di Ermanno Olmi entrerà nella short list del prossimo 17 dicembre per la corsa finale alla statuetta? Se lo augurano i membri della commissione di selezione che si sono riuniti oggi alle 11 all’Anica, uscendone circa un’ora e mezzo dopo con quel titolo, preferendolo a “Parthenope” di Paolo Sorrentino.

Subito, dal regista napoletano i “sinceri complimenti” a Delpero, che ringrazia per la “generosità” del cineasta de “La grande bellezza”.

Una corsa a tappe, per “Vermiglio”: dopo il 17 dicembre, il primo passaggio di boa, il 17 gennaio l’annuncio delle nomination nella cinquina, che consentirà di vedere pronunciato il titolo del film in occasione della consegna dei riconoscimenti mentre in sala le telecamere andranno alla ricerca di Delpero e del suo cast, il 2 marzo del prossimo anno a Los Angeles.

Impari, finora, una eventuale gara tra il film scelto e quello di Sorrentino. Il primo, produttivamente aiutato da quei fondi pubblici da mesi nel vortice delle polemiche. Costato 4 milioni di euro, è una produzione in parte della stessa regista con la neonata Cinedora e con Rai Cinema in coproduzione con Charades Productions e Versus Production che Lucky Red sta distribuendo dal 19 ottobre in 25 sale, aumentate prima a 70 e poi a 100 nel fine settimana. Ora, forte di una distribuzione sul mercato nord-americano, negli Stati Uniti e in Canada con Sideshow e Janus Films.

Il secondo, dotato di un cast corale anche internazionale per la presenza di Gary Oldman, ha una solida distribuzione Usa con A24, una produzione che ha fatto rumore per il denaro assicurato dal marchio Saint Laurent, e sulla carta poteva funzionare.


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