Esteri

Trump: “Non mi ricandido nel 2028 se perdo” e incontra l’emiro del Qatar

di Cristiana Flaminio -


Donald Trump non si ricandiderà nel 2028 nel caso in cui dovesse perdere anche queste elezioni presidenziali. Il tycoon, in un’intervista andata in onda ieri negli Stati Uniti, ha affermato di “non vedere affatto” l’ipotesi di una sua eventuale ricandidatura nel caso in cui non dovesse vincere contro Kamala Harris. Le sue parole hanno però dimostrato che Trump crede, con forza, alle sue chance di vincere quest’anno e di tornare, da subito, alla Casa Bianca. Il tycoon ha ricominciato, come ha scritto su Truth, a incontrare esponenti politici e istituzionali internazionali. Nella sua residenza di Mar-a-Lago, Donald Trump ha avuto un summit con l’emiro del Qatar, Tamim Al Thani, e il primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Per l’ex presidente Usa, che aspira a tornare alla guida del Paese, si è trattato di un ottimo incontro: “L’emiro si è dimostrato un leader grande e potente del suo Paese avanzando a tutti i livelli a velocità record – ha scritto Trump – è qualcuno che vuole con forza la pace in Medio Oriente e nel mondo. Abbiamo avuto un grande rapporto quando ero alla Casa Bianca e sarà ancora più forte la prossima volta”. E’ evidente che l’incontro richiama l’impegno del tycoon a tentare di arrivare a una composizione sullo scenario in fiamme del Medio Oriente. Il Qatar si è dimostrato uno degli attori protagonisti delle trattative tra Israele e Hamas per arrivare a un accordo che, per il momento, non s’è trovato. Ma l’impegno di Trump tradisce, al di là delle intenzioni sul 2028 e gli scenari da fantapolitica che pure tanto appassionano il dibattito pubblico (dentro e fuori gli States), la fiducia in una sua rielezione alla prossima tornata che si terrà tra un paio di mesi, a novembre. Dall’altra parte, però, ci sono i democratici che non hanno la minima intenzione di lasciare campo libero al “nemico”.


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