Storie

Giuseppe Racanelli, dall’Italia al Canada l’esempio per i giovani

di Antonio Marfia -


La storia di Giuseppe Racanelli è la storia di un grande italiano in Canada. Nato a Sannicandro di Bari nel settembre del 1946, ha trovato il suo successo nell’America del Nord. Ci racconta come il nuovo continente, a quel tempo pieno di opportunità lo abbia spronato fin dagli anni della sua giovinezza. “Primogenito e in giovanissima età arrivai in Canada con tutta la famiglia, tra cui anche mia sorella Giulia di soli 9 mesi”. “Sbarcammo ad Halifax, era la fine del 1951 ma il destino ci voleva a Montreal ed è così che il primo gennaio del 1952 arrivammo alla Stazione dei Treni Windsor di Montreal. Per i primi tempi trovammo un alloggio con altre famiglie, con il passar del tempo ci siamo poi trovati una casa in affitto tra la Rue Fabre e Jarry.” Giuseppe Racanelli ci racconta come i primi sacrifici ebbero un esito positivo: la famiglia comprò la prima casa nel 1958 nel quartiere Fleury/Ahuntsic. Nel 1952, a quasi un mese dal suo arrivo a Montreal Giuseppe inizia la scuola dell’obbligo di lingua francese: Montreal in quegli anni era considerata punto nevralgico del Canada e molti canadesi di origini francesi facevano di Montreal la propria dimora. E fu così che prese la specializzazione in studi commerciali in lingua francese. Allo stesso tempo non volendo dimenticare le proprie origini continuò a studiare la lingua italiana presso la scuola della Dante Alighieri. Giuseppe trovò un’occasione – tramite scambio di studi – per trasferirsi a Rimini e coprire le funzioni di ragioniere presso la Banca di Credito Italiano. Uno studente volenteroso ma anche viaggiatore curioso con la voglia di apprendere dalle sue esperienze di viaggi, attraversò l’Italia e, una volta completati i suoi studi, accettò un contratto di un anno per lavorare in Francia. Tornato in Canada, riprende la sua straordinaria avventura; apre una ditta, “Spirometal”, e da quel momento si dedica agli affari con un successo dopo un altro. Nel gennaio 1971, si dedica completamente all’imprenditoria, con la sua ditta produce condotti a spirale per la buona ventilazione. Non è un percorso facile, ma la sua volontà non cede e riscuote il meritato successo. “Se si cade sul ring” racconta, “bisogna rialzarsi subito”. Ed è per questo che Giuseppe Racanelli ringrazia la collaborazione e l’appoggio concreto della Royal Bank che da ben 45 anni lo segue. Nel 1999 vende la propria azienda a una ditta americana, Carrier Corporation. Da quel momento, dopo aver lavorato ancora per tre anni insieme alla compagnia americana, Giuseppe diversifica i suoi affari lanciandosi nell’immobiliare, varie ditte e in consulenza finanziare per investimenti. Passati cinque anni dalla vendita della sua compagnia, Racanelli riparte aprendo “Ingenia Technologies” nel 2004. Investe nella nuova compagnia un terzo delle sue azioni e parte così per una nuova avventura. La sua azienda oggi conta 220 impiegati, ha un fatturato di 130 milioni annui e prevede di raddoppiare questa cifra aumentando anche la mano d’opera necessaria. Tanti sono stati sacrifici: “Sono i miei genitori che mi hanno insegnato tutto” dice con una punta di orgoglio. “Mi hanno spronato a studiare e mi hanno garantito i fondi necessarie per avverare i miei sogni e la mia prima avventura imprenditoriale. Quando si sono ammalati ho messo a loro disposizione due badanti perché avessero cura di loro. Questo è per riconoscere e ringraziare i miei genitori che mi hanno saputo dare tanto e sulla scia del loro esempio, anche io provo a incoraggiare i miei nipoti per aiutarli nei primi passi delle loro vite”. “Ho tanto ricevuto e ne sono infinitamente grato” per questo racconta, ho continuato a essere un filantropo e aiutare associazioni, ospedali numerosi, tramite la nostra “Fondazione Lisa e Giuseppe Racanelli” e progetti per la salute versando milioni di dollari per queste cause così importanti”. A conclusione della nostra intervista Racanelli offre un consiglio a chi vuole realizzare i propri sogni: “Come emigrante e lavoratore, bisogna studiare sempre e mantenersi aggiornati professionalmente; una volta questo forse non era del tutto possibile, ma oggi sono possibilità alla portata di tutti.” Solo dopo pochi anni dallo sbarco in Canada i genitori di Giuseppe comprarono un triplex ma con grandi sacrifici. Realizzare un sogno richieda serietà e tanto lavoro. A quasi 78 anni Giuseppe Racanelli va volentieri al lavoro anche se non per sette giorni a settimana, “sto sviluppando un progetto a Mont Tremblant con un complesso innovativo per le “Scienze della Vita”, un Centro di Servizi sociali per la comunità di Mont Tremblant, una Clinica di medicina famigliare”. Racanelli è anche uno dei governatori della Fondazione Comunitaria Italo Canadese ed ha accettato di essere il Presidente d’onore per la celebrazione del 50esimo anniversario della Fondazione che si terrà nel 2025 in occasione del Ballo dei Governatori. Da buon italiano si finisce con una buona forchetta e quindi lui ci svela il suo segreto a tavola: “Prediligo il pasto italiano, in particolare le orecchiette baresi (e cime di rapa) accompagnate da un buon vino pugliese: il Conte Zecca!”.


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