Politica

Carola Rackete dice sì all’uso delle armi Ue contro la Russia: la sinistra si sbriciola

di Cristiana Flaminio -

epa11483367 German conservation ecologist, captain, activist and MEP Carola Rackete attends a voting session as part of the plenary session at the European Parliament in Strasbourg, France, 17 July 2024. The first session of the new European Parliament opened on 16 July, with MEPs due to elect their president and vice-presidents for the next two and a half years. Roberta Metsola was re-elected as President of the European Parliament until 2027, with 562 votes in the first round. The EU Parliament's session runs from 16 until 19 July 2024. EPA/RONALD WITTEK


Carola Rackete ha votato sì alla risoluzione Ue per l’uso delle armi inviate dai Paesi Ue in Ucraina in modo da poter colpire il territorio della Federazione russa. L’ex capitana, esponente europarlamentare dell’ultrasinistra, santino dell’accoglienza e (finora?) icona amatissima del pacifismo (?) ha votato a favore della risoluzione e dell’emendamento sulle armi dissociandosi, in tal modo, dai colleghi di gruppo, tra cui gli italiani Mimmo Lucano e Ilaria Salis, che hanno invece votato contro. E si è rivelata una sostanziale frattura all’interno del gruppo dal momento che, come gli italiani, anche gli eurodeputati francesi vicini a Mélénchon si sono dichiarati contro l’ok all’utilizzo delle armi europee sul suolo russo. Left si sbriciola sull’asse nord-sud. Come Rackete, hanno votato sì all’uso delle armi contro la Russia anche i finlandesi Jussi Saramo già ministro all’istruzione all’epoca del governo guidato da Sanna Marin, chi lo ha succeduto alla guida di quel ministero, e cioè l’ex capa della giovane sinistra finnica, Li Andersson, Merja Kyllonen (che fu responsabile del dicastero ai Trasporti finlandese fino al 2014). Con loro gli svedesi Jonas Sjöstedt Hannah Gedin, e il danese Per Clausen.

Più che il pacifismo, la sinistra nord europea suona lo zang-tumb-tumb mentre i loro colleghi euromediterranei preferiscono continuare a parlare di pace e a tentare di evitare l’escalation che potrebbe portare a un conflitto di dimensioni epocali.  Carola Rackete, divenuta un’eroina per la sinistra italiana in nome della pace, dell’accoglienza e della tolleranza, dice sì alle armi e al loro utilizzo contro la Russia scegliendo di iscriversi al club euro-scandinavo dei guerrafondai. La notizia ha subito conquistato i titoli dei giornali di mezz’Europa. La sfida a sinistra è tracciata. Il divario nord-Sud pesa anche (e molto) nel gruppo Left. E questo peserà, e non poco, sulla tenuta del gruppo in vista dei prossimi mesi della legislazione.


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