Germania, un nuovo voto: Scholz a New York, in bilico la Spd
Un nuovo voto in Germania, Scholz sarà a migliaia di chilometri da Berlino quando la sua Spd subirà probabilmente una nuova sconfitta. Un nuovo sondaggio commissionato da Zdf in vista delle elezioni di domenica nel Brandeburgo conferma un lieve vantaggio del partito di estrema destra dell’AfD, al 28 per cento, contro il 27 per cento della Spd. La Cdu arriverebbe al 14 per cento, superando di poco l’Alleanza Sahra Wagenknecht, al 13 per cento.
Non riuscirebbero a superare la soglia del 5 per cento, i Verdi, Die Linke, e i Movimenti civici uniti del Brandeburgo/Elettori liberi. In caso di vittoria dell’AfD, sarebbe il secondo successo del partito dell’estrema destra a una elezione in uno Stato tedesco, dopo quella in Turingia di inizio mese.
In bilico il premier regionale Dietmar Woidke, a capo del governo da 11 anni nel Brandeburgo. Il 55% dei cittadini dello Stato, secondo una rilevazione, lo riconosce ancora come il miglior premier anche per i prossimi anni ma Woidke riconosce la difficoltà del momento e ha annunciato la sua intenzione di lasciare la politica locale se la Spd non dovesse vincere le elezioni.
Un esito del voto che olaf Scholz seguirà da lontano, tenendosi a debita distanza dal possibile tonfo. Il Cancelliere tedesco non potrà essere in sede domenica, quando sugli schermi, negli uffici della Spd a Berlino, appariranno i primi exit poll sull’esito delle elezioni regionali nel Brandeburgo. Sarà al Vertice sul futuro delle Nazioni Unite a New York, al quale sono stati invitati tutti i 193 Stati membri dell’Organizzazione. La Germania e la Namibia ospitano l’evento, che viene organizzato da oltre un anno, e il capo del governo tedesco non può mancare.
Un nuovo voto, come la prenderà il Cancelliere tedesco? Scholz – commentano gli analisti tedeschi – ha poco da guadagnare da queste elezioni per il rinnovo del Landtag, il parlamento regionale, ultimo di una serie di tre appuntamenti elettorali celebrati negli ex Laender orientali del Paese, dopo quelli che il primo settembre scorso in Turingia e Sassonia hanno confermato la temuta affermazione del partito estremista Afd a scapito degli altri, in particolare quelli della coalizione di governo federale guidata da Scholz.
Se il primo ministro del Brandeburgo in carica da 11 anni, il socialdemocratico Dietmar Woidke, riuscirà a portare il partito in testa, davanti all’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD), si dirà probabilmente che questo è dovuto alla sua scelta di fare a meno dell’appoggio di Scholz in campagna elettorale e alle sue prese di posizione, anche in contrasto con quelle del governo federale nel dibattito sull’immigrazione.
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