No alle botte in ospedale, a Salerno in arrivo 500 bodycam per medici e infermieri
Contro il fenomeno sempre più ricorrente delle botte in ospedale e delle violenze a medici e infermieri, a Salerno l’Asl si è attrezzata per far il lancio di una sperimentazione che introduce nei reparti e nelle corsie strumentazioni finora utilizzate dalle forze di polizia. Gli operatori sanitari dell’emergenza, dell’urgenza e dei servizi di psichiatria dell’Asl di Salerno saranno dotati di 500 bodycam, come quelle già in uso agli agenti delle forze di polizia, apparecchiature che riprendono quello che accade davanti all’operatore.
Uno strumento di evidente deterrenza, un progetto sperimentale che ha ricevuto oggi il via libera da parte dell’Asl e sarà messo in campo a giorni. “Saranno 190 per la nostra rete di Psichiatria e per i reparti – spiega Giulio Corrivetti, psichiatra del dipartimento di Salute mentale di Nocera Inferiore compreso nei servizi dell’Asl di Salerno e segretario campano della Società italiana di psichiatria, che ha collaborato al progetto – . Si sta provvedendo a fornire l’attrezzatura al personale medico-infermieristico, i dispositivi saranno tenuti spenti quando si scenderà in pronto soccorso per una consulenza, ma in caso di esposizioni a situazioni di rischio o avvertendo il pericolo di una aggressione fisica o verbale saranno accesi dopo avere comunicato all’interlocutore che sarà registrato”.
“Non sono immagini che vengono usate per altri scopi, ma – ricorda Corrivetti – sono uno scudo protettivo che si può accendere in caso di emergenza o quando si avverte che il dialogo con il paziente sta prendendo una strada pericolosa”.
E gli operatori come staranno vivendo il via di questa sperimentazione? “Dallo scetticismo iniziale siamo passati alla totale adesione, anche dopo l’escalation di violenze delle ultime settimana con episodi molto brutti anche qui a Nocera”, risponde lo psichiatra.
La sperimentazione contro le possibili “botte in ospedale” che era stata annunciata già a febbraio scorso, “sarà a tempo determinato – conclude Corrivetti – ma come tutte le cose ha una fase zero che serve a tarare il progetto e migliorarlo. Visti i tempi, immagino che avrà un futuro stabile”.
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