Libano: dopo i cercapersone esplodono i walkie talkie. Record di asportazioni di occhi
Sono almeno 20 i morti e oltre 450 i feriti nell’operazione attribuita al Mossad contro Hezbollah, che, dopo i cercapersone, ha fatto esplodere anche i walkie talkie e altri dispositivi elettronici in Libano.
“Non ho mai tolto così tanti occhi”. Elias Warra, un medico in servizio presso un ospedale di Beirut, racconta con parole intrise d’orrore l’incubo che sta vivendo insieme ai colleghi. Circa il 70% dei ricoverati nel suo dipartimento ha subito l’asportazione di almeno un occhio nelle ultime 24 ore. Ci sono molti casi in cui è stato necessario rimuoverli entrambi.
“Questi attacchi saranno certamente puniti, ci sarà una vendetta sanguinosa”, ha assicurato Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah e cugino del leader del gruppo, Hassan Nasrallah. Il capo del “partito di Dio” parlerà alla folla oggi alle 16 ora italiana. Il suo discorso sarà trasmesso in diretta dalle televisioni libanesi.
Com’era accaduto per i pager, anche per le ricetrasmittenti si è scatenata una guerra di rettifiche, discolpe, smentite e contro-smentite tra le società produttrici. La giapponese ICOM Inc ha annunciato che sta indagando per cercare di capire se i dispositivi da lei fabbricati siano stati utilizzati nella mattanza di miliziani sciiti. ICOM ha parlato di “informazioni raccolte dai media internazionali”, secondo cui i trasmettitori-ricevitori portatili con il suo logo erano saltati in aria simultaneamente nel Paese dei cedri il giorno prima.
Walkie talkie esplosi in Libano: parla l’azienda – “Stiamo indagando sui fatti che circondano questa vicenda. Pubblicheremo informazioni aggiornate non appena le avremo disponibili”, ha spiegato l’azienda in una nota. Anche l’esecutivo nipponico è a conoscenza di dati “e sta raccogliendo i dettagli sulla questione”, ha detto in una conferenza stampa il portavoce Hayashi.
ICOM ha in ogni caso sottolineato di aver smesso di produrre “circa dieci anni fa” gli apparecchi incriminati: “L’Ic-v82 è una radio portatile che è stata prodotta ed esportata, anche in Medio Oriente, dal 2004 all’ottobre 2014. È stata interrotta dalla produzione circa 10 anni fa e da allora non è stata più spedita dalla nostra azienda”.
Si infittisce il mistero sulla Bac Consulting. L’azienda ungherese produttrice dei cercapersone esplosi in Libano, era una società fittizia israeliana. Lo ha riferito il New York Times, citando tre ufficiali dell’intelligence israeliana informati dell’operazione, che hanno rivelato al giornale la creazione di almeno altre due entità societarie per nascondere che i reali fabbricanti, che facevano capo ai servizi segreti israeliani. Secondo il rapporto, la “merce” ha iniziato ad essere spedita in Libano nel 2022, ma la fornitura è aumentata quando il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha dichiarato l’uso dei telefoni cellulari come pericoloso, spianando la strada al loro utilizzo massiccio.
Il ministro della Difesa taiwanese, Wellington Koo, ha garantito che il governo dell’isola non scambia informazioni di intelligence Tel Aviv.
“Non trasformare gli oggetti civili in armi”. A lanciare l’appello è stato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “Penso che sia molto importante che ci sia un controllo effettivo degli oggetti civili, che non vengano armati. Questa dovrebbe essere una regola che i governi di tutto il mondo dovrebbero essere in grado di attuare”, ha dichiarato durante una conferenza stampa a New York.
Per il segretario generale, “la logica di far esplodere tutti questi ordigni” sembra essere quella di “un attacco preventivo prima di una grande operazione militare”, motivo per cui questo episodio, dimostra che esiste un “serio rischio” di escalation regionale. Guterres ha invitato le parti coinvolte a “esercitare la massima moderazione per evitare un’ulteriore escalation”. La sua preoccupazione non è campata in aria, stando alle voci che arrivano dagli Usa. Alti funzionari del Pentagono temono che le recenti esplosioni di massa di dispositivi di comunicazione in Libano siano il preludio a un’offensiva di terra da parte di Israele.
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