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Esclusione o inclusione? Il caso della scuola di Fondi: parlano il sindaco e un sacerdote

Troppi stranieri in classe, la vicenda dei genitori di 12 alunni di prima elementare di nazionalità italiana iscritti all’istituto comprensivo Aspri, una scuola di Fondi in provincia di Latina, continua a fare clamore.

Le famiglie – aveva così ricostruito la storia il quotidiano La Repubblica – non hanno accettato che quella classe fosse composta per più della metà, 14-16 alunni, da bambini di nazionalità indiana, pakistana e albanese.

E allora le famiglie di nazionalità indiana (in città 4mila indiani su 40mila residenti), sostenute dal presidente della comunità indiana del Lazio, Gurmuk Singh, avevano denunciato una forma di discriminazione nei confronti dei loro figli. Sul caso era intervenuta perfino l’Anpi di Fondi denunciando il contrasto all’inclusione.

Ora, la dirigente scolastica dell’Aspri ha deciso di tornare sui suoi passi e rimodulare le tre classi di prima elementare: saranno ognuna composta da 12 alunni stranieri e 6 italiani. Una scelta provando a mediare sulla questione con una decisione che possa accontentare tutti, anche per le considerazioni espresse sulla vicenda da Beniamino Maschietto, il sindaco della cittadina in provincia di Latina, che prova a spegnere ogni polemica.

“Una situazione del genere non doveva accadere – dice – Spero che le famiglie che non hanno cambiato istituto decidano di non farlo più”. E aggiunge: “Qualcuno ha anche tentato di additarci come razzisti, ma non c’è nulla di più lontano da noi”.

Sulla vicenda della scuola Aspri, è intervenuto pure un sacerdote locale, don Alessandro della Chiesa di San Paolo apostolo: “Si lavora ogni giorno per essere il più accoglienti possibile. Non ci sono persone di serie A e di serie B, è questione di civiltà. Questa vicenda sarà oggetto di riflessione con la comunità”. E poi spiega che “Lo scorso anno abbiamo fatto un’esperienza di accoglienza per gli indiani nel doposcuola. La ripeteremo”.