Cronaca

Mamma seppellisce due neonati: indagine sulla “fuga di notizie”

di Ivano Tolettini -


L’ombra di un duplice infanticidio, commesso da una studentessa universitaria modello, nell’opulenta terra emiliana, e l’apertura di un’inchiesta per la fuga di notizie. “Mi colpisce che Chiara abbia scavato e seppellito i corpicini nel giardino di casa, come a volere dire me ne libero, ma non mi allontano definitivamente da loro, perché quel posto lo conosco e continuerà a ricordarmi qualcosa. È un quadro sicuramente patologico, perché la mamma si è separata dei neonati, ma sotterrandoli lì vicino dal punto psicologico è come avesse continuato a tenerli dentro”.

Lo psicologo e psicoterapeuta Lino Cavedon, responsabile per molti anni del consultorio familiare dell’Ulss 4 Thiene-Schio nel Vicentino, commenta il ritrovamento dei corpicini nel giardino della villa dove viveva Chiara Petrolini, 22enne studentessa di giurisprudenza, a Vignale di Traversetolo nel Parmense. La giovane ha confessato di avere partorito nel bagno e di avere fatto tutto da sola. Non era seguita dal ginecologo e non si sarebbe confidata con alcuno.

Nessuno, del resto, immaginava che fosse incinta. Dopo avere dato alla luce il bambino vivo, l’ha seppellito in giardino e l’indomani come se nulla fosse successo è partita con i genitori e il fratello 17enne per una vacanza a New York. Al ritorno l’attendevano i carabinieri, perché nel frattempo il cane della nonna scavando in giardino aveva fatto riemergere il feto ed è stato dato l’allarme. Gli inquirenti dopo la confessione della ragazza il 9 agosto e l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere, analizzando il suo smartphone e le ricerche fatte nel web “su come praticare un secondo aborto”, la scorsa settimana hanno recuperato in un’altra zona del giardino i resti di un secondo corpicino, pare seppellito un anno fa.

L’ipotesi è che la ragazza lo abbia partorito e poi anch’esso sotterrato. Una duplice tragedia che ha choccato non solo la comunità parmense, anche perché è avvenuta in un contesto borghese. Una famiglia benestante, il padre è un imprenditore, e Chiara è attrezzata culturalmente, conosciuta come una brava studentessa. L’ex fidanzato Emanuele, che non sapeva nulla, sconvolto ripete che avrebbe voluto tenere il bambino. Lo stesso afferma la madre di lui. La domanda che ci si pone è come nessuno si sia accorto della gravidanza a termine di Chiara, di corporatura magra. Né i suoi familiari né il fidanzato né gli amici. “Il parto – informa la Procura della Repubblica – è avvenuto nella casa familiare, al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari in generale, in solitudine, senza la collaborazione né la presenza di nessuno, al di fuori della ragazza”. Il procuratore Alfonso D’Avino, inoltre, sul ritrovamento del secondo feto in una nota scrive che “attesa la delicatezza estrema di questo nuovo episodio, vi è stata l’apertura di un fascicolo per possibile violazione del segreto di indagine in relazione alla propalazione della relativa notizia, che rischia di incidere sulle acquisizioni investigative in corso”. E per evitare che si creasse un “circo mediatico”.

Perché, dott. Cavedon, secondo lei Chiara non ha chiesto aiuto a nessuno?
Perché non aveva una vera intimità affettiva con le figure cui poteva confidare il suo segreto: i genitori, il fidanzato, un’amica o un amico del cuore. È singolare che una studentessa di giurisprudenza, una ragazza dunque che per forza di cose conosceva l’uso dei contraccettivi e che sapeva che entro novanta giorni poteva interrompere legalmente la gravidanza indesiderata, attui un simile comportamento.

Perché l’ha fatto?
Mi viene da dire che siamo davanti alla negazione dell’evento che la riguardava, la separazione interna per cui la giovane non si è fatta carico della gravidanza dal punto di vista della responsabilità.

Chiara è di corporatura magra e anche per questo è strano che nessuno si sia accorto che fosse incinta.
Bisogna valutare se la magrezza fosse fisiologica o patologica, perché in questo secondo caso il rapporto col corpo genera una sorta di spaccatura, una dicotomia, perché se il tuo corpo non ti rappresenta non ti identifichi più con lui. È una situazione raccapricciante, al giorno d’oggi una ragazza con una gravidanza indesiderata può attuare molte strategie alternative, tutte perfettamente lecite. Colpisce che Chiara abbia deciso di non confidarsi con nessuno e che nessuno si sia accorta della gravidanza”.


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