Senza Zuccheri Aggiunti – Se Marinelli sputa sul piatto dove mangia
Sputare nel piatto dove si mangia: si può fare, sì, ma bisogna avere un minimo di savoir faire. La differenza tra una critica sincera e uno sfogo opportunistico sta tutta nel modo in cui si esprime. Non vorrei far nomi: Luca Marinelli.
Attore talentuoso, nulla da dire su questo, ma quando racconta che ha sofferto tanto nell’interpretare Mussolini, per poi precisare con un colpo di coda che, tranquilli tutti, alla fine è tornato ad essere un fervente antifascista a me suona come una dichiarazione imbevuta di compiacimento verso certi ambientucci. È come se stesse dicendo: “Guardate, l’ho fatto, ma tranquilli, non sono diventato cattivo.” Un modo per placare quella sinistruccia dominante, a cui bisogna sempre fare il giusto inchino. Non è un caso che, in certi ambienti, l’industria culturale sembri dominata da una manciata di nomi, di giornalisti, critici e addetti ai lavori che si garantiscono ruoli e visibilità.
Marinelli al festival di Venezia con la serie Tv su Mussolini
E siccome di solo talento non si vive, una dichiarazione che non rischi di far storcere il naso a chi ti sostiene è sempre meglio smollarla. A me il tutto è sembrato un po’ così. Per intenderci: non è che Hopkins abbia sentito il bisogno di scusarsi per aver fatto il cannibile, specificando di non esserlo. Perché sicuramente è giusto esprimere le proprie opinioni, specie se sono sincere (e non ho alcun motivo per pensare che non lo siano) però il rischio di passare da attore a marionetta in certi contesti è altino.
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