Economia

Commerzbank-Unicredit, Deutsche Bank vuol far saltare il matrimonio

di Giovanni Vasso -


Commerzbank non ha da diventare italiana: in Germania è pronta a scendere in campo direttamente Deutsche Bank per far saltare il matrimonio con Unicredit. Bloomberg sgancia la bomba attesa da giorni: la banca tedesca starebbe valutando l’acquisto, in tutto o in parte, della quota del 12 per cento dell’istituto di credito rimasta in mano pubblica. Per Deutsche Bank, se la presenza di Unicredit in Commerzbank salisse fino a poter concretizzare il sogno del Ceo Andrea Orcel di una fusione tra le due banche, si manifesterebbe un competitor non certo da poco sul mercato creditizio interno ed europeo. Un vero e proprio colosso che, con le radici in Italia e in Germania, potrebbe puntare presto ad allargarsi nell’Est e nel resto del Vecchio Continente. Fin qui le strategie economiche e commerciali, poi c’è la politica. Che ha il suo peso. Non è un caso che Manfred Knot, Ceo di Commerzbank, abbia deciso di uscire allo scoperto per rassicurare l’opinione pubblica e le istituzioni: “Se Unicredit ci presenterà delle buone idee, siamo pronti a esaminarle – ha spiegato, come riporta Handesblatt a margine di un convegno a Berlino -, ma fino a quel momento ho il mio piano”. Che, a quanto pare, consiste in una triangolazione con la parte pubblica senza temere un’eventuale corsa in solitaria. “Commerzbank ha dimostrato di essere di nuovo forte e di dare risultati – ha affermato l’amministratore delegato, siamo inoltre convinti che con l’attuazione della Strategia 2027 rafforzeremo ulteriormente la redditività e la crescita di questa banca. Ecco dove è ora la nostra attenzione. Tutto il resto si vedrà poi”.

Allo stato attuale la situazione rimane, per il momento, cristallizzata a una settimana fa. Unicredit, con un investimento da 702 milioni di euro ha acquisito il 4,49 per cento delle quote sociali di Commerzbank detenute fino a quel momento dalla Repubblica Federale tedesca. Con quest’operazione, la banca milanese ha raggranellato il 9 per cento del capitale sociale ponendosi in una posizione strategica per concretizzare il vecchio, ma mai più attuale di oggi, sogno di Orcel: la fusione con l’istituto di credito tedesco. Incassato “l’estremo interesse” di Christine Lagarde e della Bce, l’offensiva di Unicredit avanza tra lo scetticismo dei sindacati – pronti a dichiarare guerra agli italiani fin da subito – e l’orgoglio ferito dell’opinione pubblica tedesca. La partita, però, è tutt’altro che chiusa. Balla, infatti, ancora il 12 per cento del capitale sociale che è rimasto in mano pubblica. E fa gola a tutti. A chi vorrebbe festeggiare le nozze e a chi, come Deutsche Bank, vorrebbe impedirle. Solo la Germania può decidere la contesa. E perfino scegliere di congelarla. La palla passa nel campo di Scholz.


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